Volume 4

Edizione Giuntina
    quello che i commessarii disideravano, assediando Pisa dalla parte
    d'Arno verso la marina, che furono forzati i Pisani, non avendo più ri-
    medio al mal loro, a fare accordo coi Fiorentini: e così si resero. Né pas-
    sò molto che il medesimo Piero Soderini mandò di nuovo Giuliano a
5   Pisa con infinito numero di maestri, dove con celerità straordinaria
    fabbricò la fortezza che è oggi alla Porta a San Marco, e la detta por-
    ta di componimento dorico. E mentre che Giuliano continuò questo
    lavoro, che fu insino all'anno 1512, Antonio andò per tutto il dominio
    a rivedere e restaurare le fortezze e altre fabbriche pubbliche.
10   Essendo poi col favore di esso papa Giulio stata rimessa in Fio-
    renza et in governo la casa de' Medici, onde ella era nella venuta
    in Italia di Carlo Ottavo re di Francia stata cacciata, e stato cavato
    di palazzo Piero Soderini, fu riconosciuta dai Medici la servitù
    che Giuliano et Antonio avevano ne' tempi adietro avuta con quel-
15   la illustrissima Casa. Et assunto, non molto dopo la morte di Giulio
    Secondo, Giovanni cardinale de' Medici, fu forzato di nuovo Giu-
    liano a trasferirsi a Roma, dove, morto non molto dopo Bramante, fu
    voluta dar la cura della fabrica di San Piero a Giuliano: ma essendo
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Edizione Torrentiniana
    che volsero, mostrò ancora il valore della solita virtù di Giuliano.
20   Laonde stretto più forte l'assedio a' Pisani per cagione del sopra detto
    ponte, eglino veggendo non esser rimedio al mal loro, fecero l'accordo
    co' Fiorentini, et a quei si resero. Né molto vi andò che Pier Soderini vi
    mandò di nuovo Giuliano, il quale con infinito numero di maestri e con
    celerità straordinaria vi fabbricò la fortezza che oggi alla Porta San
25   Marco si vede, e la porta di componimento dorico: la quale opra durò fino
    all'anno MDXII. Mentre che Giuliano serviva a questo lavoro, Antonio
    faceva continuare per il dominio tutte le altre fabbriche publiche.
    Avvenne allora che il favore che diede papa Giulio alla casa de' Me-
    dici per farla ritornare in Fiorenza, onde era stata cacciata da' Fran-
30   zesi, fu mez[z]o a cacciare loro d'Italia. Fu adunque per questo effetto
    con l'armi del Papa cavato di palazzo Piero Soderini e rimessa
    nello antico stato e governo la casa de' Medici; la quale rientrata in Fio-
    renza, fu riconosciuta la servitù di Giuliano et Antonio col magnifico
    Lorenzo de' Medici da Giovanni cardinale suo figliuolo, il quale non
35   molto lungi andò che, seguita la morte di Giulio II, fu creato pontefice:
    e così convenne a Giuliano trasferirsi di nuovo a Roma. Avvenne che
    poco stette a morire Bramante; per il che volsero dare a Giuliano la
    cura di quella fabbrica, che fu poi data al grazioso Rafaello da Urbino.
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