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che volsero, mostrò ancora il valore della solita virtù di Giuliano. |
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Laonde stretto più forte l'assedio a' Pisani per cagione del sopra detto |
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ponte, eglino veggendo non esser rimedio al mal loro, fecero l'accordo |
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co' Fiorentini, et a quei si resero. Né molto vi andò che Pier Soderini vi |
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mandò di nuovo Giuliano, il quale con infinito numero di maestri e con |
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celerità straordinaria vi fabbricò la fortezza che oggi alla Porta San |
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Marco si vede, e la porta di componimento dorico: la quale opra durò fino |
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all'anno MDXII. Mentre che Giuliano serviva a questo lavoro, Antonio |
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faceva continuare per il dominio tutte le altre fabbriche publiche. |
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Avvenne allora che il favore che diede papa Giulio alla casa de' Me- |
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dici per farla ritornare in Fiorenza, onde era stata cacciata da' Fran- |
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zesi, fu mez[z]o a cacciare loro d'Italia. Fu adunque per questo effetto |
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con l'armi del Papa cavato di palazzo Piero Soderini e rimessa |
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nello antico stato e governo la casa de' Medici; la quale rientrata in Fio- |
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renza, fu riconosciuta la servitù di Giuliano et Antonio col magnifico |
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Lorenzo de' Medici da Giovanni cardinale suo figliuolo, il quale non |
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molto lungi andò che, seguita la morte di Giulio II, fu creato pontefice: |
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e così convenne a Giuliano trasferirsi di nuovo a Roma. Avvenne che |
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poco stette a morire Bramante; per il che volsero dare a Giuliano la |
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cura di quella fabbrica, che fu poi data al grazioso Rafaello da Urbino. |