Volume 4

Edizione Giuntina
    dove si mandavano a lavorare tutti i prigioni pisani per finire
    più tosto tal fabbrica. Fu poi per i casi d'Arezzo rovinata la fortezza
    vec[c]hia, et Antonio fece il modello della nuova col consenso di
    Giuliano, il quale da Roma per ciò partì, e sùbito vi tornò. E fu que-
5   sta opera cagione che Antonio fosse fatto architetto del comune di
    Fiorenza sopra tutte le fortificazioni.
    Nel ritorno di Giuliano in Roma si praticava se 'l divino Michele
    Agnolo Buonarroti dovesse fare la sepoltura di Giulio; per che Giu-
    liano confortò il Papa all'impresa, aggiugnendo che gli pareva che
10   per quello edifizio si dovesse fabricare una cappella aposta senza
    porre quella nel vecchio San Piero, non vi essendo luogo, perciò che
    quella cappella renderebbe quell'opera più perfetta. Avendo dunque
    molti architetti fatti disegni, si venne in tanta considerazione a poco
    a poco, che in cambio di fare una cappella si mise mano alla gran
15   fabrica del nuovo San Piero. Et essendo di que' giorni capitato in
    Roma Bramante da Castel Durante architetto, il quale tornava di
    Lombardia, egli si adoperò di maniera con mezzi et altri modi straor-
    dinarii e con suoi ghiribizzi, avendo in suo favore Baldassarri Perucci,
    Raffaello da Urbino et altri architetti, che mise tutta l'opera in con-
20   fusione, onde si consumò molto tempo in ragionamenti; e finalmente
    l'opera - in guisa seppe egli adoperarsi - fu data a lui, come a persona
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Edizione Torrentiniana
    e quivi erano mandati a lavorare tutti i prigioni pisani per finire più
    tosto tal fabbrica. Fu poi per i casi d'Arezzo ruinata la fortezza, et
    Antonio fece il modello con consenso di Giuliano, il quale da Roma per
25   ciò partì, e sùbito vi tornò. Fu questa opera cagione che Antonio fosse
    fatto architetto del comune di Fiorenza sopra tutte le fortificazioni.
    Nel ritorno di Giuliano in Roma si praticava che 'l divino Michele
    Agnolo Buonarroti dovesse fare la sepoltura di Giulio; per che Giuliano
    confortò il Papa alla impresa, e che per tale edifizio si fabricasse
30   una cappella aposta, e non pôr quella nel vecchio San Pietro, non ci
    essendo luogo: la quale cappella renderebbe quella opera più perfetta
    e con maestà. Laonde molti architetti fecero i disegni, di maniera che
    venuti in considerazione aùppoco aùppoco, da una cappella si misero alla
    fabbrica del nuovo San Pietro. Era capitato a Roma Bramante da
35   Urbino architetto, che tornava di Lombardia, e con mez[z]i straordinarî
    e con l'opera sua, insieme con Baldassar Perucci e Raffael da Urbino
    et altri architetti, mise tale opera in confusione, di maniera che molto
    tempo si consumò ne' ragionamenti; finalmente l'opera fu data a Bramante
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