Volume 4

Edizione Giuntina
    di più giudizio, migliore ingegno e maggiore invenzione. Per che
    Giuliano sdegnato, parendogli avere ricevuto ingiuria dal Papa, col
    quale aveva avuto stretta servitù quando era in minor grado e la
    promessa di quella fabrica, domandò licenza; e così, nonostante che
5   egli fusse ordinato compagno di Bramante in altri edifizii che in
    Roma si facevano, si partì e se ne tornò con molti doni avuti
    dal Papa a Fiorenza. Il che fu molto caro a Piero Soderini, il quale
    lo mise sùbito in opera. Né passarono sei mesi, che messer Bartolomeo
    della Rovere, nipote del Papa e compare di Giuliano, gli scrisse a
10   nome di Sua Santità che egli dovesse per suo utile ritornare a Roma:
    ma non fu possibile né con patti né con promesse svolgere Giuliano,
    parendogli essere stato schernito dal Papa. Ma finalmente essendo
    scritto a Piero Soderini che per ogni modo mandasse Giuliano a Ro-
    ma perché Sua Santità voleva fornire la fortificazione del torrion
15   tondo cominciata da Nicola Quinto, e così quella di Borgo e Belve-
    dere et altre cose, si lasciò Giuliano persuadere dal Soderino, e così
    andò a Roma, dove fu dal Papa ben raccolto e con molti doni.
    Andando poi il Papa a Bologna, cacciati che ne furono i Bentivogli,
    per consiglio di Giuliano deliberò far fare da Michelagnolo Buonarroti
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Edizione Torrentiniana
20   Onde talmente si sdegnò Giuliano, per la servitù che aveva col
    Papa in minor grado, avendogli promesso tal fabbrica, che domandò
    licenza, ancora che dar gliele volesse in compagnia di Bramante: e così
    con molti doni del Papa se ne tornò a Fiorenza. Né fu ciò meno caro a
    Pier Soderini, il quale sùbito lo mise in opera. Non passarono sei mesi,
25   che il Papa gli fece scrivere da messer Bartolomeo della Rovere, nipote
    del Papa e compare e domestico a Giuliano, che a Roma per util suo
    dovesse ritornare: ma né per patti né per promesse si poteva svolgere
    Giuliano, parendogli essere stato schernito dal Papa. Talché ne fu scritto
    a Pier Soderini che lo inviasse a Roma, perché Sua Santità voleva finire
30   l'impresa di papa Nicola V, cioè la fortificazione del torrion tondo
    cominciata da lui, e così di Borgo e Belvedere, e San Pietro voleva fare
    ricignere di mura forte. E perché era molto onorata impresa, si lasciò
    Giuliano persuadere da Pietro a la andata. Giunto a Roma, fu dal
    Papa ben raccolto, et ebbe molti doni. Aveva in animo il Papa di cac-
35   ciare i Franzesi d'Italia; e venuto a la impresa di Bologna, menò
    seco Giuliano: e cacciatine i Bentivogli, per consiglio di Giuliano deli-
    berò di far fare da Michele Agnolo Buonarroti un papa di bronzo.
    Così Giuliano scrisse a Michele Agnolo per parte del Papa; il quale
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