Volume 4

Edizione Giuntina
    Giuliano, il quale ne menò seco a Roma, et egli fece volentieri que-
    sto viaggio per rivedere Antonio e l'opere d'esso: dove dimorò alcuni
    mesi. Ma venendo in quel tempo il cardinale in disgrazia del Papa,
    si partì da Roma per non esser fatto prigione, e Giuliano gli tenne
5   sempre compagnia. Arrivati dunque a Savona, crebbero maggior nu-
    mero di maestri da murare et altri artefici in sul lavoro. Ma facendosi
    ognora più vivi i romori del Papa contra il cardinale, non stette molto
    ch'e' se n'andò in Avignone, e d'un modello che Giuliano aveva fatto
    d'un palazzo per lui fece fare un dono al re; il quale modello era ma-
10   raviglioso, ricchissimo d'ornamenti e molto capace per lo allog[g]ia-
    mento di tutta la sua corte. Era la corte reale in Lione quando Giu-
    liano presentò il modello, il quale fu tanto caro et accetto al re che
    largamente lo premiò e gli diede lode infinite, e ne rese molte grazie
    al cardinale che era in Avignone. Ebbero intanto nuove che il
15   palazzo di Savona era già presso alla fine; per il che il cardinale
    deliberò che Giuliano rivedesse tale opera: per che andato Giuliano
    a Savona, poco vi dimorò che fu finito afatto. Laonde Giuliano desi-
    derando tornare a Fiorenza, dove per lungo tempo non era stato, con
    que' maestri prese il cammino. E perché aveva in quel tempo il re di
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Edizione Torrentiniana
20   quale ne menò seco a Roma, et egli fece volentieri questo viaggio per rivedere
    Antonio e l'opere d'esso: dove dimorò alcuni mesi. Accadde allora che il
    cardinale venne in disgrazia del Papa e si partì da Roma per non esser
    fatto prigione, e Giuliano gli tenne sempre compagnia. Arrivati dunque
    a Savona, crebbero maggior numero di maestri da murare et altri arte-
25   fici in su il lavoro. Ma facendosi ognora più vivi i romori del Papa con-
    tra il cardinale, non stette molto ch'e' se n'andò in Avignone, e d'un mo-
    dello che Giuliano aveva fatto d'un palazzo per lui fece fare un dono
    al re; il quale modello era maraviglioso, di bellissimi ordini, e corrispon-
    dente di ornamento con variati garbi, capace per lo allog[g]iamento di
30   tutta la sua corte. Era la corte reale in Lione quando Giuliano presentò il
    modello, il quale fu tanto caro et accetto al re che largamente lo premiò
    e gli diede lode infinite, e ne rese molte grazie al cardinale ch'era in
    Avignone. Ebbero intanto nuove che il palazzo di Savona era già presso
    alla fine; per il che il cardinale deliberò che Giuliano rivedesse tale opera:
35   e così andò Giuliano a Savona, e poco vi dimorò che fu finito afatto.
    Laonde Giuliano desiderando tornare a Fiorenza, dove per lungo tempo
    non era stato, con que' maestri prese il cammino. Aveva in quel tempo
    il re di Francia rimesso Pisa in libertà, e durava ancora la guerra
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