Volume 4

Edizione Giuntina
    n'ebbe bonissimi documenti; la quale opra fu messa in pezzi per la
    venuta de' Franzesi, e così il cavallo non si finì, né ancora si poté
    finire il palazzo.
    Ritornato Giuliano a Fiorenza, trovò che Antonio suo fratello, che
5   gli serviva ne' modegli, era divenuto tanto egregio che nel suo tempo
    non c'era chi lavorasse et intagliasse meglio di esso, e massimamente
    Crocifissi di legno grandi, come ne fa fede quello sopra lo altar mag-
    giore nella Nunziata di Fiorenza, et uno che tengono i frati di San
    Gallo in San Iacopo tra ' Fossi, e uno altro nella Compagnia dello
10   Scalzo, i quali sono tutti tenuti bonissimi. Ma egli lo levò da tale
    essercizio et alla architettura in compagnia sua lo fece attendere,
    avendo egli per il privato e publico a fare molte faccende. Avvenne,
    come di continuo avviene, che la fortuna nimica della virtù levò gli
    appoggi delle speranze a' virtuosi con la morte di Lorenzo de' Me-
15   dici, la quale non solo fu cagione di danno agli artefici virtuosi et alla
    patria sua, ma a tutta l'Italia ancora. Onde rimase Giuliano con gli
    altri spirti ingegnosi sconsolatissimo, e per lo dolore si trasferì a Pra-
    to vicino a Fiorenza a fare il tempio della Nostra Donna delle Carcere,
    per essere ferme in Fiorenza tutte le fabbriche publiche e private
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Edizione Torrentiniana
20   di che n'ebbe bonissimi documenti; la quale opra fu messa in pezzi per
    la venuta de' Francesi, e così il cavallo non si finì, né ancora si poté fi-
    nire il palazzo.
    Ritornò a Fiorenza, dove trovò che Antonio suo fratello, che gli
    serviva ne' modegli, era divenuto cotanto egregio che nel suo tempo non
25   c'era chi lavorasse et intagliasse meglio di esso, e massimamente Croci-
    fissi di legno grandi, come ne fa fede quello sopra lo altar maggiore nella
    Nunziata di Fiorenza, et uno che tengono i frati di San Gallo in San
    Iacopo tra ' Fossi, e uno altro nella Compagnia dello Scalzo, i quali sono
    tutti tenuti bonissimi. Ma egli lo levò da tale essercizio et alla architet-
30   tura in compagnia sua lo fece attendere, avendo egli per il privato e
    publico a fare molte faccende. Avvenne, come di continuo avviene, che
    la fortuna nimica della virtù levò gli appoggi delle speranze a' virtuosi
    con la morte di Lorenzo de' Medici, la quale non solo fu cagione di
    danno agli artefici virtuosi et alla patria sua, ma a tutta l'Italia ancora,
35   e perciò di tal perdita fino il cielo ne fe' segno. Rimase Giuliano con gli
    altri spirti ingegnosi smarriti sconsolatissimo; e per lo dolore si trasferì
    a Prato vicino a Fiorenza a fare il tempio della Nostra Donna della
    Carcere, per essere ferme in Fiorenza tutte le fabbriche publiche e private.
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