Volume 4

Edizione Giuntina
    e per le virtù di Giuliano gli concesse: e queste furono la
    testa d'uno Adriano imperatore, oggi sopra la porta del giardino in
    casa Medici, una femmina ignuda più che 'l naturale, et un Cupido
    che dorme, di marmo tutti tondi. Le quali Giuliano mandò a presen-
5   tare al magnifico Lorenzo, che per ciò ne mostrò infinita allegrezza,
    non restando mai di lodar l'atto del liberalissimo artefice, il quale
    rifiutò l'oro e l'argento per l'artificio, cosa che pochi averebbono
    fatto. Questo Cupido è oggi in guardaroba del duca Cosimo.
    Ritornato dunque Giuliano a Fiorenza, fu gratissimamente rac-
10   colto dal magnifico Lorenzo, al quale venne capriccio, per sodisfare
    a frate Mariano da Ghinazzano, literatissimo, de l'Ordine de' Frati
    Eremitani di Santo Agostino, di edificargli fuor de la Porta S. Gallo
    un convento capace per cento frati, del quale ne fu da molti archi-
    tetti fatto modelli, et in ultimo si mise in opera quello di Giuliano:
15   il che fu cagione che Lorenzo lo nominò da questa opera Giuliano
    da San Gallo. Onde Giuliano, che da ognuno si sentiva chiamare da
    San Gallo, disse un giorno burlando al magnifico Lorenzo: «Colpa
    del vostro chiamarmi da San Gallo, mi fate perdere il nome del casato
    antico, e credendo avere andare inanzi per antichità, ritorno adietro».
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Edizione Torrentiniana
20   per amor del magnifico Lorenzo e per le virtù di Giuliano gli
    concesse: e queste furono la testa d'uno Adriano imperatore, oggi sopra
    la porta del giardino in casa Medici, una femmina ignuda più che 'l
    naturale, et un Cupido che dorme, di marmo tutti tondi. Le quali Giu-
    liano mandò a presentare al magnifico Lorenzo, che per ciò ne mostrò
25   infinita allegrezza, non restando mai di lodar l'atto del liberalissimo
    artefice, il quale rifiutò l'oro e l'argento per l'artificio, cosa che pochi
    averebbono fatto.
    Ritornò Giuliano a Fiorenza e fu gratissimamente raccolto dal ma-
    gnifico Lorenzo, al quale venne capriccio, per sodisfare a frate Mariano
30   da Ghinazzano, literatissimo, de l'Ordine de' Frati Eremitani di Santo
    Agostino, di edificargli fuor de la Porta S. Gallo un convento capace
    per cento frati, del quale ne fu da molti architetti fatto modelli, et in
    ultimo si mise in opera quello di Giuliano: il che fu cagione che Lorenzo
    lo nominò da questa opera Giuliano da S. Gallo. Onde Giuliano, che
35   da ognuno si sentiva chiamare da San Gallo, disse un giorno burlando
    al magnifico Lorenzo: «Colpa del vostro chiamarmi da San Gallo, mi
    fate perdere il nome del casato antico, e credendo avere andare inanzi
    per antichità, ritorno adietro». Per che Lorenzo gli rispose che più
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