Volume 4

Edizione Giuntina
    con l'arte sua. E perché il modello del duca di Calavria non patisse
    e finir si potesse, ad Antonio suo fratello lasciò che con suo ordine
    lo finisse; il quale nel lavorarlo aveva con diligenza seguitato e finito,
    essendo Antonio ancora di sofficienza in tale arte non meno che Giu-
5   liano. Per il che fu consigliato Giuliano da Lorenzo Vecchio a pre-
    sentarlo egli stesso, acciò che in tal modello potesse mostrare le diffi-
    cultà che in esso aveva fatto. Laonde partì per Napoli, e presentato
    l'opera, onoratamente fu ricevuto non con meno stupore de lo
    averlo il magnifico Lorenzo mandato con tanto garbata maniera, quan-
10   to con maraviglia per il magisterio de l'opera nel modello; il quale
    piacque sì, che si diede con celerità principio all'opera vicino al Ca-
    stel Nuovo. Poi che Giuliano fu stato a Napoli un pezzo, nel chiedere
    licenza al Duca per tornare a Fiorenza, gli fu fatto dal re presenti
    di cavalli e vesti, e fra l'altre d'una tazza d'argento con alcune centi-
15   naia di ducati, i quali Giuliano non volle accettare, dicendo che stava
    con padrone il quale non aveva bisogno d'oro né d'argento: e se pure
    gli voleva far presente o alcun segno di guidardone, per mostrare
    che vi fosse stato gli donasse alcuna de le sue anticaglie a sua elez-
    zione; le quali il re liberalissimamente per amor del magnifico Lorenzo
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Edizione Torrentiniana
20   ve lo tenne due anni a farvi tutti quegli utili e comodità che e'
    poteva con l'arte sua. E perché il modello del duca di Calavria non
    patisse e finir si dovesse, ad Antonio suo fratello lasciò che con suo ordine
    lo finisse; il quale nel lavorarlo aveva con diligenza seguitato e finito an-
    cora, essendo Antonio di sofficienza in tale arte non meno che Giuliano
25   venuto al segno. Per il che fu consigliato Giuliano da Lorenzo Vecchio a
    presentarlo egli stesso, acciò che in tal modello potesse mostrare le difficul-
    tà che in esso aveva fatto. Laonde partì per Napoli, e presentato l'opera,
    onoratamente fu ricevuto non con meno stupore de lo averlo il magnifico
    Lorenzo mandato con tanto garbata maniera, quanto con maraviglia a
30   mirare il magisterio de l'opera nel modello; la quale opra piacque sì,
    che si diede con celerità principio a essa vicino al Castel Nuovo. Poi che
    Giuliano fu stato a Napoli un pezzo, nel chiedere licenza al Duca per
    tornare a Fiorenza, gli fu fatto dal re presenti di cavalli e vesti, e fra
    l'altre una tazza d'argento con alcune centinaia di ducati, i quali Giu-
35   liano non volle accettare, dicendo che stava con padrone il quale non
    aveva bisogno d'oro né d'argento: e se pure gli voleva far presente o
    alcun segno di guiderdone, per mostrare che vi fosse stato gli donasse
    alcuna de le sue anticaglie a sua elezzione; le quali il re liberalissimamente
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