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a quel magnifico cittadino. Perciò Francesco mise Giuliano sotto |
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la custodia sua, come di spirito più acuto e d'ingegno più dèstro; il quale |
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fece in quella arte cose degne di lode, come ne può rendere vero testimonio |
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nel Duomo di Pisa il coro, tutto fatto di bellissimi intagli e di vaghissime |
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prospettive, il qual ancor oggidì fra molte prospettive nuove non senza |
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maraviglia si vede. |
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Avvenne che in quel tempo che Giuliano attendeva al disegno et il |
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sangue della giovanezza gli bolliva, lo esercito del duca di Calavria, |
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per odio che quel signore teneva col magnifico Lorenzo, imperiosamente |
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s'accampò alla Castellina per occupare il dominio alla Signoria di Fio- |
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renza e per venire, se avessi potuto, a fine di qualche disegno maggiore. |
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Per che, strig[n]endo egli la Castellina, fu sforzato il magnifico Lorenzo |
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mandarvi uno ingegnere che facesse mulini e bastìe, et inoltre avesse cura |
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della artiglieria, allora assai poco usata a maneggiarsi. E fra infiniti |
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che concorsero, Giuliano, come d'ingegno più atto e più dèstro e spedito, |
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fu messo inanzi: e gli fu facile ad ottenere, avendo egli dependenza di |
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servitù, contratta per Francesco padre di esso Giuliano con Cosimo |
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Vecchio; per il che con auttorità conveniente al suo mistiero fu espedito |
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a quella impresa. Arrivato Giuliano a la Castellina, provide quella di |
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fortificazioni di dentro, alle mura et ai mulini, et altre cose neces- |
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sarie a la difesa di quella. E visto gli uomini star lontano da la artiglieria, |