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GIULIANO ET ANTONIO DA SAN GALLO. |
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ARCHITETTI FIORENTINI. |
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L'animo et il valore in un corpo che di virtù sia capace fa di sé effetti |
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infiniti di maraviglia, con ciò sia che tutte le persone che sono abiette |
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o dalle corti o dai capi che far possono esperimento degli uomini valenti, |
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sono ancora lontani da l'operar loro nella virtù, la quale è figurata |
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per un lume in questo cieco mondo, che è quello che la fa più in infinita |
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grandezza risplendere e di più lode degna; onde nasce che, oltra l'opere, |
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il nome suo in infinito cresce, e lascia di sé ne' posteri suoi l'eternità del |
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nome, e dassi animo a quegli che sono timidi che si mettono inanzi alle |
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fatiche e all'operare. Così adunque s'abbellisce il mondo, e si dà animo |
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ai prìncipi che di continuo faccino dell'opere, e si mostra le doti avute |
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dal Cielo nelle virtù ai discendenti, i quali degli altrui sudori acquistano |
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e ricevono infinita comodità. Onde per tal cagione comprenderemo il |
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valore in questa vita e nell'arte l'animo pronto che nelle imprese difficili |
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mostrò Giuliano di Francesco di Bartolo Giamberti architetto fiorentino, |
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che l'origine di quella arte prese da Francesco padre suo; il quale ne' |
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suoi tempi fu di quegli architetti che vivevano nel governo di Cosi- |
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mo de' Medici, adoprato ne' suoi edifici e guiderdonato di provi- |
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sione per quelli e per la musica, che di diversi stromenti sonava. Ebbe |
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Giuliano et Antonio suoi figliuoli, i quali all'arte dello intagliare di |
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legno mise; et essi disegnando seguitarono quella arte. Viveva al tempo |
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di Lorenzo Vecchio de' Medici il Francione legnaiuolo, domestico suo, |
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con chi sonetti e baie tutto il giorno facevano; et esso agli intagli di legno |
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et alle prospettive attendeva, et insieme cose infinite d'architettura disegnò |