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Maestro; et alla chiesa della Congregazione de' Preti di San Martino |
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fece una tavola della Visitazione molto lodata. |
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Fu condotto al convento de la Quercia fuori di Viterbo, e quivi, |
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poi che ebbe cominciata una tavola, gli venne volontà di veder Roma; |
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e così in quella condottosi, lavorò e finì a frate Mariano Fetti a S. |
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Salvestro di Montecavallo, alla cappella sua, una tavola a olio con |
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San Domenico, Santa Caterina da Siena che Cristo la sposa, con la |
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Nostra Donna, con delicata maniera. Et alla Quercia ritornato dove |
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aveva alcuni amori, ai quali, per lo desiderio del non gli avere possedu- |
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ti mentre che stette a Roma, volse mostrare ch'era ne la giostra va- |
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lente: per che fece l'ultimo sforzo; e come quel che non era né molto |
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giovane né valoroso in così fatte imprese, fu sforzato mettersi nel letto; |
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di che dando la colpa all'aria di quel luogo, si fe' portare a Fiorenza |
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in ceste: e non gli valsero aiuti né ristori, ché di quel male si morì in |
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pochi giorni, d'età d'anni 45; et in San Pier Maggiore di quella città |
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fu sepolto. De' disegni di mano di costui ne sono nel nostro libro di |
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penna e di chiaro e scuro alcuni molto buoni, e particolarmente una |
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scala a chiocciola difficile molto, che bene l'intendea, tirata in pro- |
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spettiva. |