Volume 4

Edizione Giuntina
    e per eredità mantenuta, si risolvette darsi a più bassa e meno faticosa
    e più allegra arte; et aperto una bellissima osteria fuor della Porta
    San Gallo, et al ponte vecchio al Drago una taverna e osteria, fece
    quella molti mesi, dicendo che aveva presa un'arte la quale era senza
5   muscoli, scórti, prospettive e, quel ch'importa più, senza biasmo,
    e che quella che aveva lasciata era contraria a questa, perché imitava
    la carne et il sangue, e questa faceva il sangue e la carne, e che
    quivi ognora si sentiva, avendo buon vino, lodare, et a quella ogni
    giorno si sentiva biasimare. Ma pure venutagli anco questa a noia,
10   rimorso dalla viltà del mestiero, ritornò alla pittura, dove fece per
    Fiorenza quadri e pitture in casa di cittadini, e lavorò a Giovan Ma-
    ria Benintendi tre storiette di sua mano; et in casa Medici, per la
    creazione di Leon Decimo, dipinse a olio un tondo della sua arme
    con la Fede, la Speranza e la Carità, il quale sopra la porta del palazzo
15   loro stette gran tempo. Prese a fare nella Compagnia di S. Zanobi,
    allato alla canonica di Santa Maria del Fiore, una tavola della Nun-
    ziata, e quella con molta fatica condusse. Aveva fatto far lumi a posta,
    et in su l'opera la volle lavorare, per potere condurre le vedute, che
    alte e lontane erano, abbagliate diminuire e crescere a suo modo.
20   Eragli entrato in fantasia che le pitture, che non avevano rilievo e
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Edizione Torrentiniana
    mantenuta, si risolvette darsi a più bassa e meno faticosa e più allegra
    arte; et aperto una bellissima osteria fuor della Porta San Gallo, al
    ponte vecchio al Drago taverna più che osteria fece: e quella molti
    mesi tenne, dicendo che aveva presa una arte la quale era senza musco-
25   li, scórti, prospettive e, quel ch'importa più, senza biasmo, e che quella
    che aveva lasciata era contraria a questa, perché imitava la carne e 'l
    sangue, e questa faceva il sangue e la carne; che quivi ognora si
    sentiva, avendo buon vino, lodare, et a quella ogni giorno si sentiva
    biasimare. Ma pure venutogli a noia, rimorso dalla viltà del mestiero,
30   ritornò a la pittura; dove fece per Fiorenza quadri e pitture in casa di
    cittadini, e lavorò a Giovan Maria Benintendi tre storiette di sua mano;
    et in casa Medici, per la creazione di Leon Decimo, dipinse a olio un
    tondo della sua arme con la Fede, la Speranza e la Carità, il quale so-
    pra la porta del palazzo loro stette gran tempo. Prese a fare nella Com-
35   pagnia di San Zanobi, allato alla canonica di Santa Maria del Fiore,
    una tavola della Nunziata, e quella con molta fatica condusse. Aveva
    fatto far lumi a posta, et in su l'opera la volle lavorare, per potere con-
    durre le vedute, che alte e lontane erano, abbagliate diminuire e crescere
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