Volume 4

Edizione Giuntina
    Mazzola parmigiano, il quale in molte parti, di grazia e di
    ornamenti e di bella maniera, lo avanzò, come si vede in molte pitture
    sue, le quali ridano nel viso, e sì come gli occhi veggono vivacissima-
    mente, così si scorge il batter de' polsi, come più piacque al suo
5   pennello. Ma chi considererà l'opere delle facciate di Polidoro e di
    Maturino, vedrà le figure far que' gesti che l'impossibile non può fare,
    e stupirà come e' si possa non ragionare con la lingua, ch'è facile,
    ma esprimere col pennello le terribilissime invenzioni messe da loro
    in opera con tanta pratica e destrezza, rappresentando i fatti de' Ro-
10   mani come e' furono propriamente. E quanti ce ne sono stati che
    hanno dato vita alle loro figure coi colori, ne' morti (come il Rosso,
    fra' Sebastiano, Giulio Romano, Perin del Vaga) ? perché de' vivi, che
    per se medesimi son notissimi, non accade qui ragionare. Ma quello
    che importa il tutto di questa arte è che l'hanno ridotta oggi talmen-
15   te perfetta e facile per chi possiede il disegno, l'invenzione et il
    colorito, che dove prima da que' nostri maestri si faceva una tavola
    in sei anni, oggi in un anno questi maestri ne fanno sei: et io ne fo
    indubitatamente fede, e di vista e d'opera; e molto più si veg-
    gono finite e perfette che non facevano prima gli altri maestri di
20   conto.
    Ma quello che fra i morti e ' vivi porta la palma, e trascende e ricuo-
    pre tutti, è il divino Michelagnolo Buonarroti, il qual non solo tien il
    principato di una di queste arti, ma di tutte tre insieme. Costui supera
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Edizione Torrentiniana
    molte parti, di grazia e di ornamenti e di bella maniera, lo avanzò;
25   come si vede in molte pitture sue, le quali ridano nel viso, e degli occhi
    veggono vivacissimamente, scorgendosi il batter de' polsi, come più piac-
    que al suo pennello. Ma chi considererà l'opere delle facciate di
    Polidoro e di Maturino, vedrà le figure far que' gesti che l'impossibile
    non può fare, e stupirà come e' si possa non ragionare con la lingua,
30   ch'è facile, ma esprimere col pennello le terribilissime invenzioni messe
    da loro in opera con tanta pratica e destrezza, rappresentando i fatti de'
    Romani come e' furono propriamente. E quanti ce ne sono stati che hanno
    dato vita alle loro figure coi colori, ne' morti (come il Rosso, fra' Seba-
    stiano, Giulio Romano, Perin del Vaga)? perché de' vivi, che per se me-
35   desimo son notissimi, non accade qui ragionare.
    Ma quello che fra i morti e ' vivi porta la palma, e trascende e ricuo-
    pre tutti, è il divino Michelagnolo Buonarroti, il qual non solo tien il
    principato di una di queste arti, ma di tutte tre insieme. Costui supera e
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