Volume 3

Edizione Giuntina
    Cominciando dunque Lorenzo l'opera di quella porta per quella
    che è dirimpetto all'Opera di San Giovanni, fece per una parte di
    quella un telaio grande di legno quanto aveva a esser appunto scor-
    niciato, e con gl'ornamenti delle teste in sulle quadrature intorno
5   allo spartimento de' vani delle storie, e con que' fregi che andavano
    intorno. Dopo fatta e secca la forma con ogni diligenza, in una stanza
    che aveva compero dirimpetto a S. Maria Nuova - dove è oggi lo
    Spedale de' Tessitori, che si chiamava l'Aia - fece una fornace gran-
    dissima, la quale mi ricordo aver veduto, e gettò di metallo il detto
10   telaio: ma, come volle la sorte, non venne bene; per che, conosciuto
    il disordine, senza perdersi d'animo o sgomentarsi, fatta l'altra forma
    con prestezza senza che niuno lo sapesse, lo rigettò e venne benissimo.
    Onde così andò seguitando tutta l'opera, gettando ciascuna storia
    da per sé e rimettendole, nette che erano, al luogo suo. E lo spartimento
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Edizione Torrentiniana
15   E se bene egli è parere di questi che hanno a giudicare di volere darli me
    per compagno, io renunzio questa compagnia, perché o io avevo a essere
    principale e far da me, o io avevo a essere escluso de l'opra come al
    presente mi escludo. Per che, se io non ho possuto apparire eccellente in
    questa opera, che è mio difetto, cercherò forse emendarmi per venire prin-
20   cipale in un'altra? Conchiudo adunque che, per nostro parere, l'opera si dia
    resolutissimamente a Lorenzo». Avevano già i Consoli inteso da chi aveva
    a giudicare, e restava a paragone con Lorenzo la storia di Filippo: et areb-
    bon voluto unirgli insieme e facessino questa opera a mez[z]o; ma né per
    prieghi né per cosa ch'e' potessino usare inverso Filippo, non lo svoltorono
25   da la sua fantasia, avendo deliberato o che, s'e' volevano ch'e' la facesse, gli
    dessero tutta l'opera, o non avere a dividere la gloria delle sue fatiche a mez[z]o.
    Laonde i Consoli non potendo più, vinti dalle ragioni che allegava
    Filippo e da quelle che diceva Donato, allogarono finalmente questa opera
    a Lorenzo. Fu veramente un atto molto onorato questo di Filippo e di
30   Donato, et uno animo molto netto di passione et un giudizio sano nel co-
    noscere se medesimi: esemplo certo grandissimo di amore che all'arte ave-
    vano, stimando più le virtuose fatiche d'altri che lo interesso e l'utile pro-
    prio. La quale generosità d'animo non accrebbe minore fama alle virtuose
    azzioni loro che si facesse a Lorenzo lo avere conseguito la vittoria d'a-
35   vere avuto sì grande opera, nella patria sua et in una età sì giovinile.
    Fu cominciata da Lorenzo questa opera con grandissima diligenzia, e
    fu questa la porta che è vòlta dirimpetto all'Opera di San Giovanni;
    nella quale fece dentro lo spartimento simil a quello che aveva già fatto
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