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ragionevolmente chiamar belle. Successe nel terzo grado Policleto e |
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gli altri tanto celebrati, i quali, come si dice e credere si debbe, in- |
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teramente le fecero perfette. Questo medesimo progresso dovette |
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accadere nelle pitture ancora, perché e' si dice, e verisimilmente si ha |
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a pensare che fussi così, nell'opere di quelli che con un solo colore |
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dipinsero - e però furon chiamati monocromati - non essere stata |
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una gran perfezzione. Dipoi nelle opere di Zeusi e di Polignoto e di |
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Timante o degli altri, che solo ne messono in opera quat[t]ro, si lauda |
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in tutto i lineamenti et i dintorni e le forme, e senza dubbio vi si |
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doveva pure desiderare qualcosa. Ma poi in Ec[h]ione, Nicomaco, |
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Protogene et Apelle è ogni cosa perfetta e bellissima e non si può |
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imaginar meglio, avendo essi dipinto non solo le forme e gli atti |
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de' corpi eccellentissimamente, ma ancora gli affetti e le passioni |
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dell'animo. |
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Ma lasciando ire questi - ché bisogna referirsene ad altri, e molte |
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volte non convengano i giudizii, e che è peggio, né ' tempi, ancora |
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che io in ciò séguiti i migliori autori -, vegniamo a' tempi nostri, dove |
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abbiamo l'occhio assai miglior guida e giudice che non è l'orecchio. |
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Non si vede egli chiaro quanto miglioramento e aquisto fece, per |
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cominciarsi da un capo, l'architettura da Buschetto greco ad Arnolfo |