Volume 3

Edizione Giuntina
    fra molti tratti che vi sono bellissimi, ve n'ha uno dove un monasterio
    per opera del demonio rovina, e sotto i sassi e ' legni rimane un frate
    morto; né è manco notabile la paura d'un altro monaco, che fuggendo
    ha i panni che, girando intorno all'ignudo, svolazzano con bellissima
5   grazia; nel che destò in modo l'animo agl'artefici, che eglino hanno
    poi seguitato sempre questa maniera. È bellissima ancora la figura di
    San Benedetto dove egli con gravità e divozione nel conspetto de'
    suoi monaci risuscita il frate morto. Finalmente in tutte quelle storie
    sono tratti da essere considerati, e massimamente in certi luoghi dove
10   sono tirati in prospettiva infino agl'embrici e ' tegoli del tetto. E nella
    morte di San Benedetto, mentre i suoi monaci gli fanno l'essequie e lo
    piangono, sono alcuni infermi e decrepiti a vederlo, molto belli; è da
    considerare ancora che, fra molti amorevoli e divoti di quel Santo, vi
    è un monaco vec[c]hio con dua grucce sotto le braccia, nel qual si
15   vede un affetto mirabile e forse speranza di riaver la sanità. In questa
    opera non sono paesi di colore né molti casamenti o prospettive dif-
    ficili, ma sì bene gran disegno e del buono assai. In molte case di
    Firenze sono assai quadri in prospettiva per vani di lettucci, letti et
    altre cose piccole, di mano del medesimo; et in Gualfonda particolar-
20   mente, nell'orto che era de' Bartolini, è in un terrazzo di sua mano
    4 storie in legname piene di guerre, cioè cavalli et uomini armati con
    portature di que' tempi bellissime; e fra gl'uomini è ritratto
    Paulo Orsino, Ottobuono da Parma, Luca da Canale, e Carlo Ma-
    latesti signor di Rimini, tutti capitani generali di que' tempi. Et i
25   detti quadri furono a' nostri tempi - perché erano guasti et avevon
    patito - fatti racconciare da Giuliano Bugiardini, che più tosto ha
    loro nociuto che giovato.
    Fu condotto Paulo da Donato a Padova quando vi lavorò, e vi
    dipinse nell'entrata della casa de' Vitali di verde-terra alcuni giganti
30   che, secondo ho trovato in una lettera latina che scrive Girolamo
    Campagnola a messer Leonico Tomeo filosofo, sono tanto belli che
    Andrea Mantegna ne faceva grandissimo conto. Lavorò Paulo in
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Edizione Torrentiniana
    nel chiostro dell'orto degli Angeli. E molte prospettive e quadri nelle
    case de' cittadini si veggono di suo, tra' quali ne sono quattro con isto-
35   rie di chiaroscuro assai grandi, dentrovi molte figure, cavagli, anima-
    li e paesi, oggi nello orto de' Bartolini: avvengaché lo averle voluto
    raccendere di colori, che erano mez[z]i spenti, abbia più tosto nociuto
    loro che giovato.
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