Volume 3

Edizione Giuntina
    di naturale inginocchioni dinanzi alla Madonna, alla quale lo pre-
    senta uno S. Niccolò che è in detta tavola; sonovi ancora S. Donato e S.
    Stefano, e più abbasso un S. Girolamo ignudo et un Davit che
    canta sopra un salterio; vi sono anco due Profeti, i quali, per quanto
5   ne dimostrano i brevi che hanno in mano, trattano della concezzione.
    Fu condotta quest'opera da Cortona in Arezzo sopra le spalle degl'uo-
    mini di quella Compagnia; e Luca, così vecchio come era, volle veni-
    re a metterla su et in parte a rivedere gl'amici e parenti suoi. E perché
    alloggiò in casa de' Vasari, dove io era piccolo fanciullo d'otto anni,
10   mi ricorda che quel buon vecchio, il quale era tutto grazioso e pulito,
    avendo inteso dal maestro che m'insegnava le prime lettere che io non
    attendeva ad altro in iscuola che a far figure, mi ricorda, dico, che vol-
    tosi ad Antonio mio padre gli disse: «Antonio, poi che Giorgino non
    traligna, fa' ch'egli impari a disegnare in ogni modo, perché quando
15   anco attendesse alle lettere, non gli può essere il disegno, sì come è a
    tutti i galantuomini, se non d'utile, d'onore e di giovamento». Poi ri-
    volto a me che gli stava diritto inanzi, disse: «Impara, parentino». Dis-
    se molte altre cose di me, le quali taccio perché conosco non avere a
    gran pezzo confermata l'openione che ebbe di me quel buon vecchio.
20   E perché egli intese, sì come era vero, che il sangue in sì gran copia
    m'usciva in quell'età dal naso che mi lasciava alcuna volta tramorti-
    to, mi pose di sua mano un diaspro al collo con infinita amorevolez-
    za; la qual memoria di Luca mi starà in eterno fissa nell'animo.
    Messa al luogo suo la detta tavola, se ne tornò a Cortona, accom-
25   pagnato un gran pezzo da molti cittadini et amici e parenti, sì come
    meritava la virtù di lui, che visse sempre più tosto da signore e gen-
    tiluomo onorato che da pittore. Ne' medesimi tempi, avendo a Silvio
    Passerini, cardinale di Cortona, murato un palazzo un mezzo miglio
    fuor della città Benedetto Caporali dipintore perugino, il quale di-
30   lettandosi dell'architettura aveva poco inanzi comentato Vitruvio,
    volle il detto cardinale che quasi tutto si dipignesse. Per che messovi
    mano Benedetto, con l'aiuto di Maso Papacello cortonese, il quale
    era suo discepolo et aveva anco imparato assai da Giulio Romano co-
    me si dirà, e da Tommaso, et altri discepoli e garzoni, non rifinò
35   che l'ebbe quasi tutto dipinto a fresco. Ma volendo il cardinale avervi
    anco qualche pittura di mano di Luca, egli così vecchio et impedito
    dal parletico dipinse a fresco nella facciata dell'altare della cappella
    di quel palazzo quando San Giovanni Batista battezza il Salvatore;
    ma non potette finirla del tutto, perché mentre l'andava lavorando si
40   morì, essendo vecchio d'ottantadue anni.
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