Volume 3

Edizione Giuntina
    dipinse in una banda del chiostro XI storie della vita e fatti di S.
    Benedetto. E da Cortona mandò dell'opere sue a Monte Pulciano,
    a Foiano la tavola dell'altar maggiore che è nella Pieve, et in altri
    luoghi di Valdichiana.
5   Nella Madonna d'Orvieto, chiesa principale, finì di sua mano la
    cappella che già vi aveva cominciato fra' Giovanni da Fiesole, nella
    quale fece tutte le storie della fine del mondo con biz[z]arra e ca-
    pric[c]iosa invenzione: angeli, demoni, rovine, terremuoti, fuochi,
    miracoli d'Anticristo, e molte altre cose simili; oltre ciò ignudi, scór-
10   ti e molte belle figure, immaginandosi il terrore che sarà in quello
    estremo e tremendo giorno. Perloché destò l'animo a tutti quelli che
    sono stati dopo lui, onde hanno poi trovato agevoli le difficultà di
    quella maniera. Onde io non mi maraviglio se l'opere di Luca furono
    da Michelagnolo sempre sommamente lodate, né se in alcune cose
15   del suo divino Giudizio che fece nella Cappella furono da lui gentil-
    mente tolte in parte dall'invenzioni di Luca, come sono angeli, de-
    moni, l'ordine de' cieli e altre cose, nelle quali esso Michelagnolo
    immitò l'andar di Luca, come può vedere ognuno. Ritrasse Luca
    nella sopradetta opera molti amici suoi e se stesso: Niccolò, Paulo e
20   Vitellozzo Vitelli, Giovan Paulo et Orazio Baglioni, et altri che non si
    sanno i nomi. In S. Maria di Loreto dipinse a fresco nella sagre-
    stia i quattro Evangelisti, i quattro Dottori et altri Santi, che sono
    molto belli; e di questa opera fu da papa Sisto liberalmente rimu-
    nerato. Dicesi che essendogli stato occiso in Cortona un figliuolo che
25   egli amava molto, bellissimo di volto e di persona, che Luca così addo-
    lorato lo fece spogliare ignudo e con grandissima constanza d'animo
    senza piangere o gettar lacrima lo ritrasse, per vedere sempre che
    volesse, mediante l'opera delle sue mani, quello che la natura gli ave-
    va dato e tolto la nimica fortuna.
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Edizione Torrentiniana
30   Oliveto in quel di Siena, dove sta di continuo il lor Generale, e dipinse
    una banda del chiostro in muro con XI storie di San Benedetto. E da
    Cortona mandò de le opere sue a Monte Pulciano e per tutta la Val-
    dichiana.
    Fu condotto a Orvieto dagli Operai del Duomo di Santa Maria et
35   interamente finì loro di man sua tutta la cappella di Nostra Donna,
    già cominciata da fra' Giovanni da Fiesole; nella quale fece tutte le
    istorie de la fine del mondo: invenzione bellissima, biz[z]arra e capriccio-
    sa per la varietà di vedere tanti angeli, demoni, terremoti, fuochi, ruine,
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