Volume 3

Edizione Giuntina
    anco alcuni Angeli bellissimi. In questa medesima chiesa di-
    pinse una S. Maria Maddalena grande quanto il naturale in una co-
    lonna, entrando in chiesa a man ritta. E nella strada detta Rompilanza
    della medesima città fece a fresco in un frontespizio d'una porta
5   una Nostra Donna col Figliuolo in braccio et alcuni Angeli dinanzi a
    lei inginocchioni, et il campo fece d'alberi pieni di frutte. E queste
    sono l'opere che si truova esser state lavorate da Stefano, se ben si
    può credere, essendo vivuto assai, che ne facesse molte altre: ma co-
    me non ne ho potuto alcun'altra rinvenire, così né il cognome, né
10   il nome del padre, né il ritratto suo, né altro particolare. Alcuni af-
    fermano che, prima che venisse a Firenze, egli fu discepolo di mae-
    stro Liberale pittore veronese; ma questo non importa: basta che
    imparò tutto quello che in lui fu di buono in Fiorenza da Agnolo
    Gaddi.
15   Fu della medesima città di Verona Aldigieri da Zevio, famigliaris-
    simo de' signori della Scala, il quale dipinse, oltre a molte altre opere,
    la sala grande del palazzo loro, nella quale oggi abita il Podestà,
    facendovi la guerra di Gerusalemme secondo che è scritta da Iosafo.
    Nella quale opera mostrò Aldigieri grande animo e giudizio, spar-
20   tendo nelle facce di quella sala da ogni banda una storia, con un
    ornamento solo che la ricigne a torno a torno; nel quale ornamento
    posa dalla parte di sopra, quasi per fine, un partimento di medaglie,
    nelle quali si crede che siano ritratti di naturale molti uomini segna-
    lati di que' tempi, et in particolare molti di que' signori della Scala;
25   ma perché non se ne sa il vero, non ne dirò altro. Dirò bene che Al-
    digieri mostrò in questa opera d'avere ingegno, giudizio et invenzione,
    avendo considerato tutte le cose che si possono in una guerra d'impor-
    tanza considerare; oltre ciò il colorito si è molto bene mantenuto. E
    fra ' molti ritratti di grandi uomini e litterati vi si conosce quello di
30   messer Francesco Petrarca.
    Iacopo Avanzi, pittore bolognese, fu nell'opere di questa sala con-
    corrente d'Aldigieri, e sotto le sopradette pitture dipinse, similmente
    a fresco, due Trionfi bellissimi, e con tanto artifizio e buona maniera
    che afferma Girolamo Campagnuola che il Mantegna gli lodava co-
35   me pittura rarissima. Il medesimo Iacopo insieme con Aldigieri e
    Sebeto da Verona dipinse in Padova la cappella di S. Giorgio, che è
    allato al tempio di S. Antonio, secondo che per lo testamento era
    stato lasciato dai marchesi di Carrara. La parte di sopra dipinse Ia-
    copo Avanzi, di sotto Aldigieri alcune storie di S. Lucia et un Ce-
40   nacolo, e Sebeto vi dipinse storie di S. Giovanni. Dopo, tornati tutti
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