Volume 3

Edizione Giuntina
    Pietro in compagnia di Giovanni de' Santi suo padre. Fu anco disce-
    polo di costui il Pinturicchio pittor perugino, il quale, come si è
    detto nella Vita sua, tenne sempre la maniera di Pietro. Fu simil-
    mente suo discepolo Rocco Zoppo pittor fiorentino, di mano del
5   quale ha in un tondo una Nostra Donna molto bella Filippo Salviati:
    ma è ben vero ch'ella fu finita del tutto da esso Pietro. Lavorò il
    medesimo Rocco molti quadri di Madonne e fece molti ritratti, de'
    quali non fa bisogno ragionare; dirò bene che ritrasse in Roma, nella
    cappella di Sisto, Girolamo Riario e Francesco Piero cardinale di
10   San Sisto. Fu anco discepolo di Pietro il Montevarchi, che in San
    Giovanni di Valdarno dipinse molte opere, e particolarmente nella
    Madonna l'istorie del miracolo del latte; lasciò ancora molte opere
    in Montevarchi sua patria. Imparò parimente da Pietro e stette assai
    tempo seco Gerino da Pistoia, del quale si è ragionato nella Vita
15   del Pinturicchio; e così anco Baccio Ubertino fiorentino, il quale fu
    diligentissimo così nel colorito come nel disegno, onde molto se ne
    servì Pietro. Di mano di costui è nel nostro libro un disegno d'un
    Cristo battuto alla colonna fatto di penna, che è cosa molto vaga.
    Di questo Baccio fu fratello, e similmente discepolo di Pietro, Fran-
20   cesco che fu per sopranome detto il Bacchiacca, il quale fu dili-
    gentissimo maestro di figure piccole, come si può vedere in molte
    opere state da lui lavorate in Firenze, e massimamente in casa Gio-
    vanmaria Benintendi et in casa Pierfrancesco Borgherini. Dilettossi
    il Bacchiacca di far grottesche, onde al signor duca Cosimo
25   fece uno studiolo pieno d'animali e d'erbe rare ritratte dalle naturali,
    che sono tenute bellissime; oltre ciò fece i cartoni per molti panni
    d'arazzo, che poi furono tessuti di seta da maestro Giovanni Rosto
    fiammingo per le stanze del palazzo di Sua E[ccellenza]. Fu anco-
    ra discepolo di Pietro Giovanni Spagnuolo, detto per soprano-
30   me lo Spagna, il quale colorì meglio che nessun altro di coloro
    che lasciò Pietro dopo la sua morte. Il quale Giovanni dopo Pietro
    si sarebbe fermo in Perugia, se l'invidia dei pittori di quella città,
    troppo nimici de' forestieri, non l'avessino perseguitato di sorte che
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Edizione Torrentiniana
    Pietro in compagnia di Giovanni de' Santi suo padre; il Pinturicchio
35   pittor perugino, che sempre tenne la maniera di Pietro, Rocco Zoppo
    fiorentino, il Montevarchi pittore, Baccio Ubertini et il suo fratello,
    fiorentini, Gerino Pistolese pittore, e Niccolò Soggi fiorentino, il quale in
    Roma lavorò il quadro di Santa Prassedia et a Prato fece la tavola della
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