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in opera le figure altre volte lodate da voi e che vi sono infinitamente |
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piaciute: se ora vi dispiacciono e non le lodate, che ne posso io?». |
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Ma coloro aspramente con sonetti e publiche villanie lo saettavano. |
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Onde egli, già vecchio, partitosi da Fiorenza e tornatosi a Perugia |
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condusse alcuni lavori a fresco nella chiesa di S. Severo, monastero |
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dell'Ordine di Camaldoli, nel qual luogo aveva Raffaello da Urbino, |
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giovanetto e suo discepolo, fatto alcune figure, come nella sua Vita |
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si dirà. Lavorò similmente al Montone, alla Fratta et in molti altri |
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luoghi del contado di Perugia, e particolarmente in Ascesi a S. Maria |
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degl'Angeli, dove a fresco fece nel muro, dietro alla cappella della |
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Madonna che risponde nel coro de' frati, un Cristo in croce con mol- |
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te figure. E nella chiesa di S. Piero, badia de' Monaci Neri in Pe- |
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rugia, dipinse all'altare maggiore in una tavola grande l'Ascensione |
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con gl'Apostoli abbasso che guardano verso il cielo; nella |
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predella della quale tavola sono tre storie con molta diligenza lavorate, |
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cioè i Magi, il battesimo e la ressur[r]ezione di Cristo: la quale tutta |
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opera si vede piena di belle fatiche, intantoch'ell'è la migliore di |
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quelle che sono in Perugia di man di Pietro lavorate a olio. Cominciò |
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il medesimo un lavoro a fresco di non poca importanza a Castello |
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della Pieve, ma non lo finì. Soleva Pietro, sì come quello che di nes- |
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suno si fidava, nell'andare e tornare dal detto Castello a Perugia |
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portare quanti danari aveva sempre addosso; per che alcuni aspet- |
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tandolo a un passo lo rubarono, ma raccomandandosi egli molto |
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gli lasciarono la vita per Dio. E dopo adoperando mezzi et amici, |
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che pur n'aveva assai, riebbe anco gran parte de' detti danari che gli |
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erano stati tolti; ma nondimeno fu per dolore vicino a morirsi. |