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San Domenico da Fiesole una tavola, dentrovi una Nostra Donna con |
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tre figure, fra le quali è un San Sebastiano lodatissimo. |
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Aveva Pietro tanto lavorato e tanto gli abondava sempre da lavo- |
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rare, che e' metteva in opera le medesime cose; et era talmente la dot- |
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trina della arte sua ridotta a maniera, che e' faceva a tut[t]e le |
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figure una aria medesima. Per il che sendo venuto già Michele Agnolo |
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Buonarroti al suo tempo, molto desiderava grandemente Pietro vedere |
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le figure di quello per lo grido che gli davano gli artefici; e vedendosi |
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occultare la grandezza di quel nome che con sì gran principio per tut- |
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to aveva acquistato, cercava molto con mordaci parole offendere quel- |
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li che operavano. E per questo meritò, oltre alcune brutture fattegli da- |
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gli artefici, che Michele Agnolo in publico gli dicesse ch'egli era goffo |
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nell'arte. Ma non potendo Pietro comportare tanta infamia, al magi- |
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strato degli Otto tutti due ne furono; e con assai suo poco onore vitu- |
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peratolo, che superbo era, Michele Agnolo si partì. Avvenne che i Fra- |
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ti de' Servi di Fiorenza, avendo volontà di avere la tavola dello al- |
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tar maggiore che fussi fatta da persona famosa, mediante la partita di |
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Lionardo da Vinci, che se ne era ito in Francia, l'avevano renduta a |
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Filippino; et egli, quando n'ebbe fatto la metà d'una di due tavole che |