Volume 3

Edizione Giuntina
    Piero, si tien per fermo ch'elle siano delle prime opere che facesse.
    In S. Lorenzo, Duomo della medesima città, è di mano di Piero
    nella cappella del Crucifisso la Nostra Donna, S. Giovanni e l'altre
    Marie, S. Lorenzo, S. Iacopo et altri Santi. Dipinse ancora all'altare
5   del Sagramento, dove sta riposto l'anello con che fu sposata la Vergine
    Maria, lo sposalizio di essa Vergine. Dopo fece a fresco tutta l'U-
    dienza del Cambio, cioè nel partimento della volta i sette Pianeti
    tirati sopra certi carri da diversi animali, secondo l'uso vecchio, e
    nella facciata, quando si entra dirimpetto alla porta, la Natività e la
10   Resur[r]ezzione di Cristo; et in una tavola un S. Giovanni Batista in
    mezzo a certi altri Santi. Nelle facciate poi dalle bande dipinse, se-
    condo la maniera sua, Fabio Massimo, Socrate, Numa Pompilio,
    F. Camillo, Pitagora, Traiano, L. Sicinio, Leonida spartano, Ora-
    zio Cocle, Fabio Sempronio, Pericle ateniese e Cincinnato. Nell'altra
15   facciata fece le Sibill'e i Profeti, Isaia, Moisè, Daniel, Davit, Ieremia,
    Salamone, Eritea, Libica, Tiburtina, Delfica e l'altre; e sotto cia-
    scuna delle dette figure fece, a uso di motti, in scrittura, alcune cose
    ch'e' dissero, le quali sono a proposito di quel luogo. Et in uno
    ornamento fece il suo ritratto che pare vivissimo, scrivendovi sotto il
20   nome suo in questo modo:
    PETRUS PERUSINUS EGREGIUS PICTOR.
    PERDITA SI FUERAT PINGENDO HIC RETULIT ARTEM. SI NUMQUAM
    INVENTA ESSET HACTENUS IPSE DEDIT. ANNO DO. 1500.
    Questa opera, che fu bellissima e lodata più che alcun'altra che da Pie-
25   tro fusse in Perugia lavorata, è oggi dagl'uomini di quella città, per me-
    moria d'un sì lodato artefice della patria loro, tenuta in pregio. Fece poi
    il medesimo nella chiesa di S. Agostino alla cappella maggiore, in una
    tavola grande isolata e con ricco ornamento intorno, nella parte dinan-
    zi S. Giovanni che battezza Cristo, e di dietro, cioè dalla banda che ri-
30   sponde in coro, la Natività di esso Cristo; nelle teste alcuni Santi e nella
    predella molte storie di figure piccole con molta diligenza. Et in detta
    chiesa fece per messer Benedetto Calera una tavola alla cappella di S.
    Niccolò. Dopo tornato a Firenze, fece ai Monaci di Cestello in una ta-
    vola S. Bernardo, e nel capitolo un Crucifisso, la Nostra Donna, S. Benedetto,
- pagina 607 -

Edizione Torrentiniana
35   città finì tavole e lavori a fresco. E ritornato a Fiorenza fece ne' Monaci
    di Cestello una tavola di San Bernardo, e nel capitolo un Crocifisso con
    San Benedetto e San Bernardo, la Nostra Donna e San Giovanni. A
- pagina 607 -
pagina precedentepagina successiva