Volume 3

Edizione Giuntina
    altri molti gentiluomini bolognesi, per vedere l'opere di quel-
    lo. E perché egli avviene il più delle volte che ognuno loda volentieri
    gli ingegni di casa sua, cominciarono questi Bolognesi con Raffaello
    a lodare l'opere, la vita e le virtù del Francia: e così feciono tra loro a
5   parole tanta amicizia, che il Francia e Raffaello si salutarono per let-
    tere. Et udito il Francia tanta fama de le divine pitture di Raffaello,
    desiderava veder l'opere sue: ma già vecchio et agiato, si godeva la
    sua Bologna. Avvenne appresso che Raffaello fece in Roma per il
    cardinal de' Pucci Santi Quattro una tavola di S. Cecilia che si aveva
10   a mandare in Bologna per porsi in una cappella in S. Giovanni in
    Monte, dove è la sepoltura della Beata Elena dall'Olio; et incassata
    la dirizzò al Francia, che come amico gliela dovesse porre in sull'al-
    tare di quella cappella con l'ornamento come l'aveva esso acconciato.
    Il che ebbe molto caro il Francia per aver agio di veder[e], sì come avea
15   tanto disiderato, l'opere di Raffaello; et avendo aperta la lettera che
    gli scriveva Raffaello, dove e' lo pregava, se ci fusse nessun graffio,
    che e' l'acconciasse, e similmente, conoscendoci alcuno errore, come
    amico lo correggesse, fece con allegrezza grandissima ad un buon
    lume trarre della cassa la detta tavola. Ma tanto fu lo stupore che
20   e' ne ebbe e tanto grande la maraviglia, che conoscendo qui lo error
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Edizione Torrentiniana
    molti gentiluomini bolognesi, per vedere l'opere di quello. E perché egli
    avviene il più delle volte che ognuno loda volentieri gli ingegni da casa
    sua, cominciarono questi Bolognesi con Raffaello a lodare l'opere, la
    vita e l'ec[c]ellenzia del Francia: e così feciono tra loro a parole tanta
25   amicizia, che il Francia e Raffaello si salutaronno per lettere. Et udito
    il Francia tanta fama de le divine pitture di Raffaello, desiderava veder
    l'opere sue: ma già vecchio et agiato, si godeva la sua Bologna. Avvenne
    appresso che Raffaello fece in Roma per il cardinal Santi Quattro una
    tavola di Santa Cecilia che si aveva a mandare in Bologna per porsi in
30   una cappella in San Giovanni in Monte, dove è la sepoltura della Beata
    Elena dall'Olio; et incassata la dirizzò al Francia, che come amico fatto
    già la dovesse porre in su lo altare di quella cappella con l'ornamento
    come l'aveva esso acconciato. Ebbelo molto caro il Francia per aver
    agio di poter veder l'opere di Raffaello, da lui anco bramate; et avendo
35   aperta la lettera che gli scriveva Raffaello e dove e' lo pregava, se ci
    fusse nessun graffio, che e' l'acconciasse, e similmente, conoscendoci alcu-
    no errore, come amico lo correggesse, fece con allegrezza grandis-
    sima ad un buon lume trarre de la cassa la detta tavola. Ma tanto fu lo
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