|
|
infinito, fu che il duca d'Urbino gli fece dipignere un par di barde |
|
|
da cavallo, nelle quali fece una selva grandissima d'alberi che vi era |
|
|
appiccato il fuoco, e fuor di quella usciva quantità grande di tutti |
|
|
gli animali aerei e terrestri et alcune figure: cosa terribile, spaven- |
5 |
|
tosa e veramente bella, che fu stimata assai per il tempo consuma- |
|
|
tovi sopra nelle piume degli uc[c]elli e nelle altre sorti d'animali ter- |
|
|
restri, oltra le diversità delle frondi e rami diversi che nella varietà |
|
|
degli alberi si vedevano. La quale opera fu riconosciuta con doni |
|
|
di gran valuta per satisfare alle fatiche del Francia, oltra che il Duca |
10 |
|
sempre gli ebbe obligo per le lodi che egli ne ricevé. Il duca Gui- |
|
|
dobaldo parimente ha nella sua guardaroba di mano del medesi- |
|
|
mo, in un quadro, una Lucrezia romana da lui molto stimata, con |
|
|
molte altre pitture, delle quali si farà quando sia tempo menzione. La- |
|
|
vorò dopo queste una tavola in S. Vitale et Agricola allo altare della |
15 |
|
Madonna, che vi è dentro due Angeli che suonano il liuto molto begli. |
|
|
Non conterò già i quadri che sono sparsi per Bologna in casa que' |
|
|
gentiluomini, e meno la infinità de' ritratti di naturale che egli fece, |
|
|
perché troppo sarei prolisso. Basti che mentre che egli era in cotanta |
|
|
gloria e godeva in pace le sue fatiche, era in Roma Raffaello da Ur- |
20 |
|
bino, e tutto il giorno gli venivano intorno molti forestieri, e fra gli |