Volume 3

Edizione Giuntina
    infinito, fu che il duca d'Urbino gli fece dipignere un par di barde
    da cavallo, nelle quali fece una selva grandissima d'alberi che vi era
    appiccato il fuoco, e fuor di quella usciva quantità grande di tutti
    gli animali aerei e terrestri et alcune figure: cosa terribile, spaven-
5   tosa e veramente bella, che fu stimata assai per il tempo consuma-
    tovi sopra nelle piume degli uc[c]elli e nelle altre sorti d'animali ter-
    restri, oltra le diversità delle frondi e rami diversi che nella varietà
    degli alberi si vedevano. La quale opera fu riconosciuta con doni
    di gran valuta per satisfare alle fatiche del Francia, oltra che il Duca
10   sempre gli ebbe obligo per le lodi che egli ne ricevé. Il duca Gui-
    dobaldo parimente ha nella sua guardaroba di mano del medesi-
    mo, in un quadro, una Lucrezia romana da lui molto stimata, con
    molte altre pitture, delle quali si farà quando sia tempo menzione. La-
    vorò dopo queste una tavola in S. Vitale et Agricola allo altare della
15   Madonna, che vi è dentro due Angeli che suonano il liuto molto begli.
    Non conterò già i quadri che sono sparsi per Bologna in casa que'
    gentiluomini, e meno la infinità de' ritratti di naturale che egli fece,
    perché troppo sarei prolisso. Basti che mentre che egli era in cotanta
    gloria e godeva in pace le sue fatiche, era in Roma Raffaello da Ur-
20   bino, e tutto il giorno gli venivano intorno molti forestieri, e fra gli
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Edizione Torrentiniana
    v'era tenuto come uno Idio. E quello che gl[i]el'acrebbe infinito, fu che
    il duca d'Urbino gli fece dipignere un par di barde da cavallo, nelle
    quali fece una selva grandissima d'alberi che vi era appicciato il fuo-
    co, e fuor di quella usciva quantità grande di tutti gli animali aerei e
25   terrestri et alcune figure: cosa terribile, spaventosa e veramente bella,
    che fu stimata gran numero di danari per tempo consumatovi sopra nelle
    piume degli uc[c]elli e nelle altre razze degli animali terrestri, oltra le di-
    versità delle frondi e rami diversi che nella varietà degli alberi si vede-
    vano. La quale opera fu riconosciuta con doni di gran valuta per
30   satisfare alle fatiche del Francia, oltra che il Duca sempre gli portò
    obligo per le lode che egli ne ricevé. Lavorò dopo queste una tavola in
    San Vitale et Agricola allo altare della Madonna, che vi è dentro due
    Angeli che suonano il liuto molto begli.
    Non conterò già i quadri che sono sparsi per Bologna in casa que'
35   gentiluomini, e meno la infinità de' ritratti di naturale che egli fece,
    perché troppo sarei prolisso. Basti che mentre che egli era in cotanta
    gloria e godeva im pace le sue fatiche, era in Roma Raffaello da Urbino,
    e tutto il giorno gli venivano intorno molti forestieri, e fra gli altri
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