Volume 3

Edizione Giuntina
    alla qual avendo messo mano, gli consegnarono i frati una camera
    per suo abitare, e gliele diedero, sì come volle, vacua e spedita del
    tutto, salvo che d'un cassonaccio grande et antico, e perché pareva
    loro troppo sconcio a tramutarlo. Ma Pinturicchio, come strano e
5   fantastico uomo che egli era, ne fece tanto rumore e tante volte che i
    frati finalmente si misero per disperati a levarlo via: e fu tanta la loro
    ventura, che nel cavarlo fuori si ruppe un'asse nella quale erano
    cinquecento ducati d'oro di camera. Della qual cosa prese Pinturic-
    chio tanto dispiacere e tanto ebbe a male il bene di que' poveri frati
10   che più non si potrebbe pensare, e se n'accorò di maniera, non mai
    pensando ad altro, che di quello si morì. Furono le sue pitture circa
    l'anno 1513.
    Fu suo compagno et amico, se bene era più vecchio di lui, Be-
    nedetto Buonfiglio pittore perugino, il quale molte cose lavorò in
15   Roma nel palazzo del Papa con altri maestri; et in Perugia sua
    patria fece nella cappella della Signoria istorie della vita di S. Erco-
    lano, vescovo e protettore di quella città, e nella medesima alcuni mi-
    racoli fatti da S. Lodovico. In S. Domenico dipinse in una tavola a
    tempera la storia de' Magi, et in un'altra molti Santi. Nella chiesa di
20   S. Bernardino dipinse un Cristo in aria con esso S. Bernardino et
    un popolo da basso. Insomma fu costui assai stimato nella sua patria
    inanzi che venisse in cognizione Pietro Perugino.
    Fu similmente amico di Pinturicchio, e lavorò assai cose con esso
    lui, Gerino Pistolese, che fu tenuto diligente coloritore et assai imitatore
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Edizione Torrentiniana
25   i frati una camera per suo abitare, egliela diedero, come e' volle, espedita
    e vacua del tutto, salvo che d'un cassonaccio grande et antico che rin-
    cresceva loro a levarlo. Ma Pinturicchio, come strano e fantastico, ne fe-
    ce tanto romore e tante volte che i frati finalmente per disperati si misero
    a levarlo via: e fu tanta la loro ventura, che nel cavarlo fuori si ruppe
30   una asse, nella quale erano cinquecento ducati d'oro di camera. De la
    qual cosa prese Pinturicchio tanto dispiacere e tanto ebbe a male il bene
    di que' frati, che mentre fece quella opera s'accorò di dolore, tuttavia non
    pensando in altro, e di quel si morì. Furono le pitture sue circa l'anno
    MDXIII.
35   Fu suo compagno et amico Benedetto Buonfiglio pittore perugino, il
    quale molte cose lavorò a Roma in palazzo del Papa per que' maestri,
    et a Perugia sua patria fece la cappella della Signoria. Fu compagno e
    suo domestico amico ancora e seco lavorò Gerino Pistolese, il quale ancor
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