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nella pittura. Avendo dunque fatto in dette stanze una storia di |
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S. Caterina, figurò gl'archi di Roma di rilievo e le figure dipinte di |
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modo che, essendo inanzi le figure e dietro i casamenti, vengono più |
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inanzi le cose che diminuiscono che quelle che secondo l'occhio cre- |
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scono: eresia grandissima nella nostra arte. In Castello Sant'Angelo |
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dipinse infinite stanze a grottesche, ma nel torrione da basso nel giar- |
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dino fece istorie di papa Alessandro, e vi ritrasse Isabella regina |
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catolica, Niccolò Orsino conte di Pitigliano, Gianiacomo Triulzi, con |
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molti altri parenti et amici di detto Papa, et in particolare Cesare |
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Borgia, il fratello e le sorelle, e molti virtuosi di que' tempi. A Monte |
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Oliveto di Napoli, alla cappella di Paulo Tolosa, è di mano del Pin- |
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turicchio una tavola d'una Assunta. Fece costui infinite altre opere |
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per tutta Italia, che per non essere molto eccellenti, ma di pratica, |
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le porrò in silenzio. Usava dire il Pinturicchio che il maggior rilievo |
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che possa dare un pittore alle figure era l'avere da sé, senza saperne |
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grado a prìncipi o ad altri. Lavorò anco in Perugia, ma poche cose. |
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In Araceli dipinse la cappella di S. Bernardino; et in S. Maria del |
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Popolo, dove abbiam detto che fece le due cappelle, fece nella volta |
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della cappella maggiore i quattro Dottori della Chiesa. |
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Essendo poi all'età di 59 anni pervenuto, gli fu dato a fare in S. |
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Francesco di Siena, in una tavola, una Natività di Nostra Donna; |