|
|
lavorò in Firenze per quel re due tavole molto belle, che gli furono |
|
|
mandate, in una delle quali ritrasse quel re secondo che gli mostra- |
|
|
rono le medaglie. Mandò anco certi lavori a Genoa; e fece a Bolo- |
|
|
gna in S. Domenico, allato alla cappella dell'altar maggiore a man |
5 |
|
sinistra, in una tavola un S. Bastiano, che fu cosa degna di molta |
|
|
lode. A Tanai de' Nerli fece un'altra tavola a S. Salvadore fuor di |
|
|
Fiorenza; e a Piero del Pugliese amico suo lavorò una storia di figure |
|
|
piccole, condotte con tanta arte e diligenza, che volendone un altro |
|
|
cittadino una simile, gliela dinegò dicendo esser impossibile farla. |
10 |
|
Dopo queste opere fece, pregato da Lorenzo Vecchio de' Medici, |
|
|
per Olivieri Caraffa cardinale napolitano amico suo, una grandissima |
|
|
opera in Roma; là dove andando per ciò fare, passò, come volle esso |
|
|
Lorenzo, da Spoleto per dar ordine di far fare a fra' Filippo suo padre |
|
|
una sepoltura di marmo a spese di Lorenzo, poiché non aveva potuto |
15 |
|
dagli Spoletini ottenere il corpo di quello per condurlo a Firenze; e |
|
|
così disegnò Filippo la detta sepoltura con bel garbo, e Lorenzo in su |
|
|
quel disegno la fece fare, come in altro luogo s'è detto, sontuosa e bel- |
|
|
la. Condottosi poi Filippo a Roma, fece al detto cardinale Caraffa nella |
|
|
chiesa della Minerva una cappella, nella quale dipinse storie della vita |