Volume 3

Edizione Giuntina
    lavorò in Firenze per quel re due tavole molto belle, che gli furono
    mandate, in una delle quali ritrasse quel re secondo che gli mostra-
    rono le medaglie. Mandò anco certi lavori a Genoa; e fece a Bolo-
    gna in S. Domenico, allato alla cappella dell'altar maggiore a man
5   sinistra, in una tavola un S. Bastiano, che fu cosa degna di molta
    lode. A Tanai de' Nerli fece un'altra tavola a S. Salvadore fuor di
    Fiorenza; e a Piero del Pugliese amico suo lavorò una storia di figure
    piccole, condotte con tanta arte e diligenza, che volendone un altro
    cittadino una simile, gliela dinegò dicendo esser impossibile farla.
10   Dopo queste opere fece, pregato da Lorenzo Vecchio de' Medici,
    per Olivieri Caraffa cardinale napolitano amico suo, una grandissima
    opera in Roma; là dove andando per ciò fare, passò, come volle esso
    Lorenzo, da Spoleto per dar ordine di far fare a fra' Filippo suo padre
    una sepoltura di marmo a spese di Lorenzo, poiché non aveva potuto
15   dagli Spoletini ottenere il corpo di quello per condurlo a Firenze; e
    così disegnò Filippo la detta sepoltura con bel garbo, e Lorenzo in su
    quel disegno la fece fare, come in altro luogo s'è detto, sontuosa e bel-
    la. Condottosi poi Filippo a Roma, fece al detto cardinale Caraffa nella
    chiesa della Minerva una cappella, nella quale dipinse storie della vita
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Edizione Torrentiniana
20   tavole per esso in Fiorenza che a quel re furono mandate: cosa lodata e
    degna di Filippo, nelle quali mostrò quanto valeva in quell'arte. Mandò
    suoi lavori a Genova; e fece a Bologna in San Domenico, allato alla
    cappella dello altar maggiore a man sinistra, una tavola di San Se-
    bastiano, cosa molto bella e tenuta certo eccellente. A Tanai de' Nerli
25   fece una altra tavola a San Salvatore fuor di Fiorenza; et a Pietro del
    Pugliese amico suo lavorò una storia di figure picciole, condotte con tanta
    arte e diligenza, che volendone un altro cittadino una simile, gliela dene-
    gò dicendo essere impossibile di farla.
    Ora avendo intrinseca amicizia con Lorenzo Vecchio de' Medici, fu
30   da lui strettamente pregato per dovere fare una opra grandissima a
    Roma per Olivieri Caraffa cardinale napolitano, amico di Lorenzo;
    e così per commessione di quello se ne andò a Roma a servire il detto
    signore, passando prima da Spoleto, come volse Lorenzo detto, per fare
    una sepoltura di marmo a fra' Filippo suo padre, chiesto già da Lorenzo
35   agli Spoletini ma non ottenuto come altrove abbiamo narrato. Disegnò
    dunque Filippo la sepoltura con bel garbo e con buona grazia, e Lorenzo
    in su quel disegno suntuosamente la fece fare. Appresso condottosi
    a Roma, fece al cardinale nella chiesa della Minerva una cappella,
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