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nacque un altro Luca, che fu ne' suoi tempi litteratissimo. Agostino |
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dunque, seguitando dopo Luca l'arte, fece in Perugia l'anno 1461 la |
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facciata di S. Bernardino e dentrovi tre storie di basso rilievo |
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e quattro figure tonde molto ben condotte e con delicata maniera. Et |
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in questa opera pose il suo nome con queste parole: AUGUSTINI |
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FLORENTINI LAPICIDAE. |
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Della medesima famiglia, Andrea nipote di Luca lavorò di marmo |
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benissimo, come si vede nella capella di S. Maria delle Grazie fuor |
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d'Arezzo, dove per la comunità fece in un grande ornamento di mar- |
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mo molte figurette e tonde e di mezzo rilievo: in un ornamento, dico, |
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a una Vergine di mano di Parri di Spinello Aretino. Il medesimo fece |
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di terracotta in quella città la tavola della capella di Puccio di Magio |
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in S. Francesco, e quella della Circoncisione per la famiglia de' Bacci. |
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Similmente in S. Maria in Grado è di sua mano una tavola bellissima |
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con molte figure, e nella Compagnia della Trinità, all'altar maggiore, |
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è di sua mano in una tavola un Dio Padre che sostiene con le braccia |
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Cristo crucifisso circondato da una moltitudine d'Angeli, e da basso |
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San Donato e S. Bernardo ginocchioni. Similmente nella chiesa et |
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in altri luoghi del Sasso della Vernia fece molte tavole che si sono |
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mantenute in quel luogo deserto, dove niuna pittura neanche pochis- |
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simi anni si sarebbe conservata. Lo stesso Andrea lavorò in Fiorenza |
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tutte le figure che sono nella loggia dello Spedale di S. Paulo di terra |
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invetriata, che sono assai buone, e similmente i putti che fasciati e nu- |
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di sono fra un arco e l'altro ne' tondi della loggia dello Spedale degl'In- |
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nocenti, i quali tutti sono veramente mirabili e mostrano la gran virtù |
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et arte d'Andrea; senza molte altre, anzi infinite opere che fece nello |
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spazio della sua vita, che gli durò anni ottantaquattro. Morì Andrea |
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l'anno 1528; et io, essendo ancor fanciullo, parlando con esso lui gli udii |
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dire, anzi gloriarsi, d'essersi trovato a portar Donato alla sepoltura; e mi |