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Mentre che Andrea stette a lavorare in Roma, oltre la detta ca- |
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pella dipinse in un quadretto piccolo una Nostra Donna col Figliuolo |
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in collo che dorme, e nel campo, che è una montagna, fece dentro a |
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certe grotte alcuni scarpellini che cavano pietre per diversi lavori, |
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tanto sottilmente e con tanta pacienza che non par possibile che con |
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una sottil punta di pennello si possa far tanto bene; il qual quadro è |
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oggi appresso lo illustrissimo signor don Francesco Medici, principe |
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di Fiorenza, il quale lo tiene fra le sue cose carissime. Nel nostro |
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libro è in un mezzo foglio reale un disegno di mano d'Andrea finito |
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di chiaroscuro, nel quale è una Iudith che mette nella tasca d'una |
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sua schiava mora la testa d'Oloferne, fatto d'un chiaroscuro non più |
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usato, avendo egli lasciato il foglio bianco che serve per il lume della |
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biacca, tanto nettamente che vi si veggiono i capegli sfilati e l'altre |
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sottigliezze non meno che se fussero stati con molta diligenza fatti |
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dal pennello; onde si può in un certo modo chiamar questo più |
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tosto opera colorita che carta disegnata. Si dilettò il medesimo, sì |
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come fece il Pollaiuolo, di far stampe di rame, e fra l'altre cose fece |
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i suoi Trionfi, e ne fu allora tenuto conto perché non si era veduto |
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meglio. E fra l'ultime cose che fece fu una tavola di pittura a S. Ma- |
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ria della Vittoria, chiesa fabricata con ordine e disegno d'Andrea |
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dal marchese Francesco per la vittoria avuta in sul fiume del Taro, |
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essendo egli generale del campo de' Vineziani contra a' Francesi; |
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nella quale tavola, che fu lavorata a tempera e posta all'altar maggio- |
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re, è dipinta la Nostra Donna col Putto a sedere sopra un piedestallo, |
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e da basso sono S. Michel Agnolo, S. Anna e Gioachino che presen- |
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tano esso marchese - ritratto di naturale tanto bene che par vivo |
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alla Madonna che gli porge la mano. La quale, come piacque e piace |
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a chiunche la vide, così sodisfece di maniera al marchese che egli |
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liberalissimamente premiò la virtù e fatica d'Andrea, il quale poté, |
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mediante l'esser stato riconosciuto dai prìncipi di tutte le sue opere, |
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tenere infino all'ultimo onoratamente il grado di cavaliere. |
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Furono concorrenti d'Andrea Lorenzo da Lendinara, il quale fu |
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tenuto in Padova pittore ecc[ellente] e lavorò anco di terra alcune |
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cose nella chiesa di S. Antonio, et alcuni altri di non molto valore. |
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Amò egli sempre Dario da Trevisi e Marco Zoppo bolognese per essersi |