Volume 3

Edizione Giuntina
    che cantano, fatti con grazia mirabile. Il qual quadro è oggi nella li-
    breria di quel luogo, e fu tenuta allora e sempre poi come cosa rara.
    E perché aveva, mentre dimorò in Mantoa, fatto gran servitù con
    Lodovico Gonzaga marchese, quel signore, che sempre stimò assai
5   e favorì la virtù d'Andrea, gli fece dipignere nel castello di Mantoa,
    per la cappella, una tavoletta nella quale sono storie di figure non
    molto grandi ma bellissime. Nel medesimo luogo sono molte figure
    che scortano al di sotto in su, grandemente lodate, perché se bene
    ebbe il modo del panneggiare crudetto e sottile e la maniera alquanto
10   secca, vi si vede nondimeno ogni cosa fatta con molto artifizio e dili-
    genza. Al medesimo marchese dipinse nel palazzo di S. Sebastiano
    in Mantoa in una sala il trionfo di Cesare, che è la miglior cosa
    che lavorasse mai. In questa opera si vede con ordine bellissimo si-
    tuato nel trionfo la bellezza e l'ornamento del carro, colui che vitu-
15   pera il trionfante, i parenti, i profumi, gl'incensi, i sacrifizii, i sacer-
    doti, i tori pel sacrificio coronati, e' prigioni, le prede fatte da' sol-
    dati, l'ordinanza delle squadre, i liofanti, le spoglie, le vittorie, e le
    città e le rocche in varii carri contrafatte, con una infinità di trofei
    in sull'aste e varie armi per testa e per indosso, acconciature, orna-
20   menti e vasi infiniti; e tra la moltitudine degli spettatori una donna
    che ha per la mano un putto, al qual essendosi fitto una spina in un
    piè, lo mostra egli piangendo alla madre con modo grazioso e molto
    naturale. Costui, come potrei aver accennato altrove, ebbe in questa
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Edizione Torrentiniana
    d'una mez[z]a Nostra Donna sopra la porta della libraria, con
25   diligenza lavorato da lui.
    Fece ancora a Vinegia alcune cose che sono lodatissime; et al detto
    marchese, per memoria dell'uno e dell'altro, nel palazzo di San Se-
    bastiano in Mantova dipinse il triomfo di Cesare intorno a una sala:
    cosa di suo la migliore ch'e' facesse già mai. Quivi con ordine bellissimo
30   situò nel trionfo la bellezza e l'ornamento del carro, colui che vitupera
    il trionfante, i parenti, i profumi, gli incensi, i sacrifizii et i sacerdoti, i
    prigioni e le prede fatte per gli soldati, e l'ordinanza delle squadre, e
    tutte le spoglie e le vittorie; e le città e le rocche in varî carri contrafece,
    con una infinità di trofei in su le aste, e varie armi per in testa e per
35   indosso, acconciature, ornamenti e vasi infiniti; e tra le moltitudine degli
    spettatori, una donna che ha per la mano un putto, che essendoseli fitto
    una spina in un piede lo mostra alla madre e piagne: cosa bellissima e
    naturale. E certo che in tutta questa opera pose il Mantegna gran diligenzia
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