Volume 3

Edizione Giuntina
    mostra talvolta meno, se già non fusse un qualche corpo d'un
    vecchio o dimolto estenuato; i quali corpi però sono per altri rispetti
    dagl'artefici fuggiti. E si conosce di questa openione essersi molto
    compiaciuto nell'opere sue, nelle quali si vede invero la maniera
5   un pochetto tagliente e che tira talvolta più alla pietra che alla carne
    viva. Comunque sia, in questa ultima storia, la quale piacque infini-
    tamente, ritrasse Andrea lo Squarcione in una figuraccia corpacciuta
    con una lancia e con una spada in mano. Vi ritrasse similmente No-
    feri di messer Palla Strozzi fiorentino, messer Girolamo dalla Valle,
10   medico eccellentissimo, messer Bonifazio Fuzimeliga, dottor di leggi,
    Niccolò orefice di papa Innocenzio Ottavo e Baldassarre da Leccio,
    suoi amicissimi; i quali tutti fece vestiti d'arme bianche, brunite e
    splendide come le vere sono e certo con bella maniera. Vi ritrasse
    anco messer Bonramino cavaliere, e un certo vescovo d'Ungheria,
15   uomo sciocco affatto, il quale andava tutto giorno per Roma vaga-
    bondo e poi la notte si riduceva a dormire come le bestie per le
    stalle. Vi ritrasse anco Marsilio Pazzo nella persona del carnefice
    che taglia la testa a S. Iacopo, e similmente se stesso. Insomma que-
    sta opera gl'acquistò per la bontà sua nome grandissimo. Dipinse
20   anco, mentre faceva questa cappella, una tavola che fu posta in S. Iu-
    stina all'altar di S. Luca; e dopo lavorò a fresco l'arco che è sopra
    la porta di S. Antonino, dove scrisse il nome suo. Fece in Verona una
    tavola per l'altare di S. Cristofano e di S. Antonio; et al canto della
    piazza della Paglia fece alcune figure. In S. Maria in Organo ai
25   Frati di Monte Oliveto fece la tavola dell'altar maggiore, che è bel-
    lissima, e similmente quella di S. Zeno. E fra l'altre cose, stando in Ve-
    rona lavorò e mandò in diversi luoghi, e n'ebbe uno abbate della Badia
    di Fiesoli, suo amico e parente, un quadro nel quale è una Nostra
    Donna dal mezzo in su col Figliuolo in collo et alcune teste d'Angeli
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Edizione Torrentiniana
30   volta lavorata in fresco, dove sono dentro molte figure che scortano
    al disotto in su, molto lodate certamente e da lui benissimo considerate;
    et ancora ch'egli avesse il modo del panneggiar suo crudetto e sottile e la
    maniera alquanto secca, e' vi sono però cose con molto artificio e con
    molta bontà da lui lavorate e ben condotte. Fece ancora in Verona nella
35   chiesa di Santa Maria in Organo a' Frati di Monte Oliveto la tavola
    dello altar maggiore, la quale ancora oggi è tenuta cosa lodatissima; et
    ancora sono altre pitture di sua mano in quella città. Alla Badia di
    Fiesole fuor di Fiorenza, al monastero de' Canonici Regolari, è un quadro
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