Volume 3

Edizione Giuntina
    tenne modo Iacopo Bellino pittore viniziano, padre di Gentile e di
    Giovanni e concorrente dello Squarcione, che esso Andrea tolse per
    moglie una sua figliuola e sorella di Gentile. La qual cosa sentendo
    lo Squarcione, si sdegnò di maniera con Andrea che furono poi
5   sempre nimici: e quanto lo Squarcione per l'adietro aveva sempre
    lodate le cose d'Andrea, altr'e tanto da indi in poi le biasimò sempre
    publicamente. E sopra tutto biasimò senza rispetto le pitture che
    Andrea aveva fatte nella detta cappella di S. Cristofano, dicendo
    che non erano cosa buona perché aveva nel farle imitato le cose di
10   marmo antiche, dalle quali non si può imparare la pittura perfetta-
    mente, perciò che i sassi hanno sempre la durezza con esso loro e non
    mai quella tenera dolcezza che hanno le carni e le cose naturali, che si
    piegano e fanno diversi movimenti; aggiugnendo che Andrea arebbe
    fatto molto meglio quelle figure e sarebbono state più perfette se
15   avesse fattole di color di marmo e non di que' tanti colori, perciò
    che non avevano quelle pitture somiglianza di vivi ma di statue
    antiche di marmo o d'altre cose simili. Queste cotali reprensioni
    punsero l'animo d'Andrea, ma dall'altro canto gli furono di molto
    giovamento, perché conoscendo che egli diceva in gran parte il vero,
20   si diede a ritrarre persone vive e vi fece tanto acquisto che in una
    storia che in detta cappella gli restava a fare mostrò che sa-
    peva non meno cavare il buono delle cose vive e naturali che di quelle
    fatte dall'arte. Ma con tutto ciò ebbe sempre opinione Andrea che
    le buone statue antiche fussino più perfette et avessino più belle par-
25   ti che non mostra il naturale, attesoché quelli eccellenti maestri,
    secondo che e' giudicava e gli pareva vedere in quelle statue, aveano
    da molte persone vive cavato tutta la perfezione della natura, la quale
    di rado in un corpo solo accozza et accompagna insieme tutta la bel-
    lezza, onde è necessario pigliarne da uno una parte e da un altro
30   un'altra; et oltre a questo gli parevano le statue più terminate e più
    tocche in su' muscoli, vene, nervi et altre particelle, le quali il natu-
    rale, coprendo con la tenerezza e morbidezza della carne certe crudezze,
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Edizione Torrentiniana
    ebbe appresso di lui, et egli in molte cose mostrò di stimar molto la virtù
    sua e d'averla in grado et in bonissimo pregio. Per che Andrea gli dipinse
35   nel castello di Mantova, nella cappella di quello, una tavoletta, nella
    quale con storie di figure non molto grandi mostrò ch'e' meritava gli onori
    che gli erano fatti, perché questa opera è molto stimata fino al presente
    da tutti i lodati ingegni. In detto luogo similmente è una camera con una
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