Volume 3

Edizione Giuntina
    vede in ogni casa di Firenze sopra i camini, usci, finestre e cornicioni,
    infiniti di detti ritratti, tanto ben fatti e naturali che paiono vivi. E
    da detto tempo in qua si è seguitato e seguita il detto uso, che a noi
    è stato di gran commodità per avere i ritratti di molti che si sono posti
5   nelle storie del palazzo del duca Cosimo. E di questo si deve certo
    aver grandissimo obligo alla virtù d'Andrea, che fu de' primi che
    cominciasse a metterlo in uso. Da questo si venne al fare imagini
    di più perfezzione, non pure in Fiorenza ma in tutti i luoghi dove
    sono divozioni e dove concorrono persone a porre vóti e, come si di-
10   ce, miracoli per avere alcuna grazia ricevuto. Perciò che, dove prima
    si facevano o piccoli d'argento o in tavolucce solamente, overo di
    cera e goffi affatto, si cominciò al tempo d'Andrea a fargli in molto
    miglior maniera, perché avendo egli stretta dimestichezza con Orsino
    ceraiuolo, il quale in Fiorenza aveva in quell'arte assai buon giudi-
15   zio, gli incominciò a mostrare come potesse in quella farsi eccellente.
    Onde venuta l'occasione per la morte di Giuliano de' Medici e per
    lo pericolo di Lorenzo suo fratello, stato ferito in S. Maria del
    Fiore, fu ordinato dagl'amici e parenti di Lorenzo che si facesse, ren-
    dendo della sua salvezza grazie a Dio, in molti luoghi l'imagine di
20   lui. Onde Orsino, fra l'altre, con l'aiuto et ordine d'Andrea ne con-
    dusse tre di cera grande quanto il vivo, facendo dentro l'ossatura di
    legname, come altrove si è detto, et intessuta di canne spaccate,
    ricoperte poi di panno incerato con bellissime pieghe e tanto ac-
    conciamente che non si può veder meglio né cosa più simile al na-
25   turale. Le teste poi, mani e piedi, fece di cera più grossa,
    ma vòte dentro, e ritratte dal vivo e dipinte a olio con quelli ornamenti
    di capelli et altre cose secondo che bisognava, naturali e tanto ben
    fatti che rappresentavano non più uomini di cera ma vivissimi, come
    si può vedere in ciascuna delle dette tre; una delle quali è nella chiesa
30   delle Monache di Chiarito in via di S. Gallo, inanzi al Crucifisso
    che fa miracoli. E questa figura è con quell'abito apunto che aveva
    Lorenzo quando, ferito nella gola e fasciato, si fece alle finestre di
    casa sua per esser veduto dal popolo che là era corso per vedere se
    fusse vivo come disiderava, o se pur morto per farne vendetta. La
35   seconda figura del medesimo è in lucco, abito civile e proprio de'
    fiorentini; e questa è nella chiesa de' Servi alla Nunziata, sopra la
    porta minore, la quale è accanto al desco dove si vende le candele.
    La terza fu mandata a S. Maria degl'Angeli d'Ascesi e posta dinanzi
    a quella Madonna. Nel qual luogo medesimo, come già si è detto,
40   esso Lorenzo de' Medici fece mattonare tutta la strada che camina
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