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da S. Maria alla porta d'Ascesi che va a S. Francesco, e parimente |
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restaurare le fonti che Cosimo suo avolo aveva fatto fare in quel luo- |
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go. Ma tornando alle imagini di cera, sono di mano d'Orsino nella |
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detta chiesa de' Servi tutte quelle che nel fondo hanno per segno |
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un O grande con un R dentrovi, et una croce sopra, e tutte sono in |
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modo belle che pochi sono stati poi che l'abbiano paragonato. Questa |
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arte, ancora che si sia mantenuta viva insino a' tempi nostri, è non- |
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dimeno più tosto in declinazione che altrimenti, o perché sia mancata |
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la divozione o per altra cagione che si sia. |
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Ma per tornare al Verrocchio, egli lavorò, oltre alle cose dette, |
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Crucifissi di legno et alcune cose di terra, nel che era eccellente, come |
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si vide ne' modelli delle storie che fece per l'altare di S. Giovanni, et |
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in alcuni putti bellissimi, et in una testa di S. Girolamo che è tenuta |
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maravigliosa. E anco di mano del medesimo il putto dell'oriuolo di |
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Mercato Nuovo, che ha le braccia schiodate in modo che, alzandole, |
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suona l'ore con un martello che tiene in mano; il che fu tenuto in |
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que' tempi cosa molto bella e capricciosa. E questo il fine sia della |
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Vita d'Andrea Verrocchio, scultore eccellentissimo. |
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Fu ne' tempi d'Andrea Benedetto Buglioni, il quale da una donna |
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che uscì di casa Andrea della Robbia ebbe il segreto degl'invetriati |
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di terra, onde fece di quella maniera molte opere in Fiorenza e fuori; |
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e particolarmente nella chiesa de' Servi, vicino alla cappella di S. Bar- |
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bara, un Cristo che resuscita con certi Angeli, che per cosa di terra- |
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cotta invetriata è assai bell'opera. In S. Brancazio fece in una cap- |
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pella un Cristo morto; e sopra la porta principale della chiesa di |
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S. Pier Maggiore il mezzo tondo che vi si vede. Dopo Benedetto |
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rimase il segreto a Santi Buglioni, che solo sa oggi lavorare di questa |
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sorte sculture. |