Volume 3

Edizione Giuntina
    sola cosa essere eccellente ma desiderava esser il medesimo in
    altre ancora mediante lo studio, voltò l'animo alla pittura e così fece
    i cartoni d'una battaglia d'ignudi, disegnati di penna molto bene, per
    fargli di colore in una facciata. Fece similmente i cartoni d'alcuni
5   quadri di storie, e dopo gli cominciò a mettere in opera di colori;
    ma qual si fusse la cagione, rimasero imperfetti. Sono alcuni disegni
    di sua mano nel nostro libro fatti con molta pacienza e grandissimo
    giudizio, in fra i quali sono alcune teste di femina con bell'arie et
    acconciature,di capegli, quali per la sua bellezza Lionardo da Vin-
10   ci sempre imitò; sonvi ancora due cavagli con il modo delle misure
    e centine da fargli di piccioli grandi, che venghino proporzionati
    e senza errori; e di rilievo di terracotta è appresso di me una testa
    di cavallo ritratta dall'antico, che è cosa rara; et alcuni altri, pure in
    carta, n'ha il molto reverendo don Vincenzio Borghini nel suo libro
15   del quale si è di sopra ragionato, e fra gl'altri un disegno di sepol-
    tura da lui fatto in Vinegia per un Doge, et una storia de' Magi che
    adorano Cristo, et una testa d'una donna finissima quanto si possa,
    dipinta in carta. Fece anco a Lorenzo de' Medici, per la fonte della
    villa a Careggi, un putto di bronzo che strozza un pesce; il quale ha
20   fatto porre, come oggi si vede, il signor duca Cosimo alla fonte che è
    nel cortile del suo palazzo; il qual putto è veramente maraviglioso.
    Dopo, essendosi finita di murare la cupola di Santa Maria del Fio-
    re, fu risoluto dopo molti ragionamenti che si facesse la palla di rame
    che aveva a esser posta in cima a quell'edifizio secondo l'ordine la-
25   sciato da Filippo Brunelleschi; per che datone la cura ad Andrea,
- pagina 538 -

Edizione Torrentiniana
    persona che gli piacevon gli studî et ogni cosa dove si aveva a durare
    fatica, non gli bastando in una sola esser tenuto valente, voleva ancora in
    altre che egli non sapessi, impararle per fare il medesimo; e così vòlto l'a-
    nimo a volere ancora lassare opere di pittura, fece cartoni di alcune storie
30   e quadri, e cominciò a metterci in opera di colori. E mentre che egli alla
    pittura attendeva, non mancava attendere alle cose della geometria,
    avendo animo valersene un dì nelle cose della architettura. E con questo
    suo modo di procedere caminando, andava virtuosamente spendendo il
    tempo.
35   Fu in que' giorni finito di murare la lanterna della cupola di Santa
    Maria del Fiore; e ristrettosi insieme gli Operai di quella fabrica, risol-
    verono fra molte dispute e ragionamenti fra loro che si dovessi fare
    la palla che sopra quello edifizio, per ordine già di Filippo morto, si
- pagina 538 -
pagina precedentepagina successiva