Volume 3

Edizione Giuntina
    animo, si mise a lavorare di marmo. Onde essendo morta sopra parto
    in que' giorni la moglie di Francesco Tornabuoni, il marito, che molto
    amata l'aveva e morta voleva quanto poteva il più onorarla, diede a
    fare la sepoltura ad Andrea; il quale sopra una cassa di marmo in-
5   tagliò in una lapida la donna, il partorire et il passare all'altra vita, et
    appresso in tre figure fece tre Virtù, che furono tenute molto belle
    per la prima opera che di marmo avesse lavorato; la quale sepoltura
    fu posta nella Minerva. Ritornato poi a Firenze con danari, fama et
    onore, gli fu fatto fare di bronzo un Davit di braccia due e mezzo, il
10   quale finito, fu posto in palazzo al sommo della scala dove stava
    la catena con sua molta lode. Mentre che egli conduceva la detta
    statua, fece ancora quella Nostra Donna di marmo che è sopra la
    sepoltura di messer Lionardo Bruni aretino in S. Croce, la quale
    lavorò, essendo ancora assai giovane, per Bernardo Rossellini ar-
15   chitetto e scultore, il quale condusse di marmo, come si è
    detto, tutta quell'opera. Fece il medesimo in un quadro di marmo
    una Nostra Donna di mezzo rilievo, dal mezzo in su, col Figliuolo
    in collo; la quale già era in casa Medici et oggi è nella camera della
    duchessa di Fiorenza, sopra una porta, come cosa bellissima. Fece
20   anco due teste di metallo, una d'Alessandro Magno in proffilo, l'altra
    d'un Dario a suo capriccio, pur di mezzo rilievo, e ciascuna da per sé,
    variando l'un dall'altro ne' cimieri, nell'armadure et in ogni cosa;
    le quali amendue furono mandate dal magnifico Lorenzo Vecchio
    de' Medici al re Mattia Corvino in Ungheria con molte altre cose,
25   come si dirà al luogo suo. Per le quali cose avendo acquistatosi Andrea
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Edizione Torrentiniana
    Roma la moglie di Francesco Tornabuoni, e volendo il marito, che assai
    la amava, onorare quel corpo, dètte a fare la sepoltura ad Andrea; et
    egli sopra una cassa di marmo intagliò in una lapida la donna, il partori-
    re et il passare a quella altra vita, con molte altre figurette sì belle e sì
30   bene condotte, che questa per la prima opera sua di marmo fu tenuta
    molto buona. Ritornato poi a Fiorenza con danari e fama et onore, gli fu
    sùbito allogata una figura d'un Davit di braccia due e mez[z]o per farla
    di bronzo; la quale da lui condotta a perfezzione, fu posta et è ancora
    oggi nel palazzo ducale al sommo della scala dove sta la catena,
35   e fu sommamente lodata da ciascheduno. Mentre che egli conduceva la
    statua detta, fece ancora quella Nostra Donna di marmo ch'è sopra la
    sepoltura di messer Lionardo Bruni aretino in Santa Croce, la quale la-
    vorò egli essendo ancor giovane per Bernardo Rossellini scultore, il quale
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