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cose sue, ancora che sieno mirabili nel cospetto di chi le conosce. Costui |
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per patria fu fiorentino, ne' suoi tempi scultore, intagliatore, pittore e |
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musico perfettissimo, e dalla natura d'ogni cosa sommamente dotato; et |
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attese alle scienze, perché molto della geometria si dilettò nella sua |
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giovanezza; et in quella, perché attendeva allo orefice, lavorò di argento |
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due storie nelle teste dello altar di San Giovanni, delle quali, quando elle |
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furono messe in opera, acquistò lode e nome grandissimo. |
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Mancavano in questo tempo in Roma alcuni di quelli Apostoli grandi |
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che ordinariamente solevano stare in su l'altare in cappella del Papa |
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con alcune altre argenterie che erano state disfatte; per il che fu mandato |
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per Andrea con gran favore da Sisto IIII, e condotto a Roma et alloga- |
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toli quel tanto che il Papa desiderava; et egli tutto condusse a perfezzione |
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con arte, diligenzia et ingegno maraviglioso. Ma veduto nella stanza di |
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Roma ritrova[r]si molte statue di varie sorti, e particularmente quel ca- |
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vallo di bronzo che dal Papa fu fatto porre a Santo Ioanni Laterano, e |
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che de' fragmenti nonché de le cose intere che ogni dì si trovavano si |
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faceva stima grandissima, deliberò di attendere alla scultura. E così ab- |
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bandonato in tutto lo orefice, si mise a gittare di bronzo alcune figurette |
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che gli furono molto lodate; laonde preso maggiore animo, si mise a la- |
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vorare di marmo. Et avvenne che essendo morta di parto in que' giorni in |