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Benedetto rimase attonito et ammutolito per la presenza di tanti si- |
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gnori, ognuno se lo pensi. Tuttavia, messo il lavoro insieme il me- |
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glio ch' e' potette, fece che il re rimase assai sodisfatto; ma egli non- |
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dimeno, recatosi a noia quel mestiero, non lo poté più patire per la |
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vergogna che n'aveva ricevuto. E così messa da canto ogni timidità, |
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si diede alla scultura, nella quale aveva digià a Loreto, stando con |
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Giuliano suo zio, fatto per la sacrestia un lavamani con certi Angeli |
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di marmo. Nella quale arte, prima che partisse d'Ungheria, fece co- |
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noscere a quel re che, se era da principio rimaso con vergogna, la col- |
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pa era stata dell'esercizio che era basso, e non dell'ingegno suo, che |
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era alto e pellegrino. |
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Fatto dunque che egli ebbe in quelle parti alcune cose di terra e di |
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marmo che molto piacquero a quel re, se ne tornò a Firenze, dove |
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non sì tosto fu giunto, che gli fu dato dai Signori a fare l'ornamento |
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di marmo della porta della lor Udienza, dove fece alcuni fanciulli |
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che con le braccia reggono certi festoni molto belli; ma sopra tutto |
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fu bellissima la figura che è nel mezzo d'un S. Giovanni gio- |
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vanetto, di due braccia, la quale è tenuta cosa singulare. Et acciò che |
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tutta quell'opera fusse di sua mano, fece i legni che serrano la detta |