Volume 3

Edizione Giuntina
    e la troppa diligenza alcuna fiata toglia la forza et il sapere a coloro
    che non sanno mai levare le mani dall'opera che fanno. E chi sa che
    l'arti del disegno, per non dir la pittura solamente, sono alla poesia
    simili, sa ancora che come le poesie dettate dal furore poetico sono le
5   vere e le buone e migliori che le stentate, così l'opere degli uomini
    eccellenti nell'arti del disegno sono migliori quando sono fatte a un
    tratto dalla forza di quel furore che quando si vanno ghiribizzando a
    poco a poco con istento e con fatica; e chi ha da principio, come si
    dee avere, nella idea quello che vuol fare, camina sempre risoluto alla
10   perfezzione con molta agevolezza. Tuttavia, perché gl'ingegni non
    sono tutti d'una stampa, sono alcuni ancora, ma rari, che non fanno
    bene se non adagio, e per tacere de' pittori, fra i poeti si dice che il
    reverendissimo e dottissimo Bembo penò talora a fare un sonetto
    molti mesi e forse anni, se a coloro si può creder che l'affermano:
15   il che non è gran fatto che avvenga alcuna volta ad alcuni uomini
    delle nostre arti; ma per lo più è la regola in contrario, come si è detto
    di sopra: comeché il volgo migliore giudichi una certa delicatezza
    esteriore et apparente, che poi manca nelle cose essenziali ricoperte
    dalla diligenza, che il buono fatto con ragione e giudizio, ma non
20   così di fuori ripulito e lisciato.
    Ma per tornare a Luca, finita la detta opera che piacque molto, gli
    fu allogata la porta di bronzo della detta sagrestia, nella quale scom-
    partì in dieci quadri, cioè in cinque per parte, con fare in ogni qua-
    dratura delle cantonate, nell'ornamento, una testa d'uomo; et in
25   ciascuna testa variò, facendovi giovani, vecchi, di mezza età, e chi
    con la barba e chi raso, et insomma in diversi modi tutti belli in quel
    genere, onde il telaio di quell'opera ne restò ornatissimo. Nelle storie
    poi de' quadri fece, per cominciarmi di sopra, la Madonna col Fi-
    gliuolo in braccio con bellissima grazia, e nell'altro Iesù Cristo
30   che esce del sepolcro; di sotto a questi, in ciascuno dei primi quattro
    quadri, è una figura, cioè un Evangelista, e sotto questi i quattro
    Dottori della chiesa che in varie attitudini scrivono; e tutto questo
    lavoro è tanto pulito e netto che è una maraviglia, e fa conoscere che
    molto giovò a Luca essere stato orefice.
35   Ma perché, fatto egli conto dopo queste opere di quanto gli fusse ve-
    nuto nelle mani e del tempo che in farle aveva speso, conobbe che po-
    chissimo aveva avanzato e che la fatica era stata grandissima, si risolvet-
    te di lasciare il marmo et il bronzo e vedere se maggior frutto potesse
    altronde cavare. Per che, considerando che la terra si lavorava agevol-
40   mente e con poca fatica, e che mancava solo trovare un modo mediante
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