Volume 3

Edizione Giuntina
    servire li facesse, non essendo onesto che come manovali fussero
    trattati. Promise loro l'abate di farlo, e scusossi che questo più avve-
    niva per ignoranza de' foresterai che per malizia. Venne Domenico,
    e tuttavia si continuò nel medesimo modo; per il che David trovan-
5   do un'altra volta lo abate, si scusò dicendo che non faceva questo
    per conto suo ma per li meriti e per la virtù del suo fratello. Ma lo
    abate, come ignorante ch'egli era, altra risposta non fece. La sera, dun-
    que, postisi a cena, venne il forestario con una asse piena di scodelle e
    tortacce da manigoldi, pur nel solito modo che l'altre volte si faceva;
10   onde David salito in còlera rivoltò le minestre adosso al frate, e preso
    il pane ch'era su la tavola et aventandoglielo, lo percosse di modo che
    mal vivo a la cella ne fu portato. Lo abate, che già era a letto, levatosi
    e corso al rumore, credette che 'l monistero rovinasse; e trovando il
    frate malconcio, cominciò a contendere con David. Per il che infu-
15   riato David gli rispose che si gli togliesse dinanzi, ché valeva più la
    virtù di Domenico che quanti abati porci suoi pari furon mai in quel
    monistero. Laonde lo abate riconosciutosi, da quell'ora inanzi s'in-
    gegnò di trattargli da valenti uomini come egl'erano.
    Finita l'opera tornò a Fiorenza, et al signor di Carpi dipinse una
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Edizione Torrentiniana
20   all'abate, pregandolo che meglio servire li facesse, non essendo onesto che
    come manovali fossero trattati. Promise loro l'abate di farlo, e scusossi
    che questo più avveniva per ignoranza che per malizia. Venne Domenico,
    e tuttavia si continuò nel medesimo modo; per il che David trovando
    un'altra volta lo abbate, si scusò dicendo che non faceva questo per conto
25   suo ma per li meriti e per la virtù del suo fratello. Ma lo abate, come
    ignorante ch'egli era, altra risposta non fece. La sera postisi a cena,
    venne il forestario de' monaci con una asse piena di scodelle e tortacce
    da manigoldi, pur nel solito modo che l'altre volte si faceva. David
    salito in còlera rivoltò le minestre adosso al frate, e preso il pane che
30   era su la tavola, aventandolo al frate lo percosse di modo che mal vivo
    a la cella ne fu portato. Lo abate, che già era a letto, levatosi e corso al
    rumore, credette che 'l monistero rovinasse; e trovando il frate malconcio,
    cominciò a contendere con David. Per il che infuriato David gli rispose
    che si gli togliesse dinanzi, ché valeva più la virtù di Domenico che quanti
35   abati porci suoi pari furon mai in quel monistero. Laonde lo abate rico-
    nosciutosi, da quell'ora inanzi s'ingegnò di trattargli da valenti uomini
    come elli erano.
    Finita l'opera tornò a Fiorenza, et al signor di Carpi dipinse una
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