Volume 3

Edizione Giuntina
    adunque, desideroso che Domenico gli facesse questa memoria,
    si misse intorno a questa pratica tentando diverse vie; et in ultimo
    promisse a' Ricci far tutta quella spesa egli, e che gli ricompenserebbe
    in qualcosa e farebbe metter l'arme loro nel più evidente et
5   onorato luogo che fusse in quella cappella. E così rimasi d'accordo
    e fattene contratto e instrumento molto stretto del tenore ragionato
    di sopra, logò Giovanni a Domenico questa opera con le storie
    medesime che erano dipinte prima; e feciono che il prezzo fusse du-
    cati milledugento d'oro larghi, et in caso che l'opera gli piacesse
10   fussino dugento più. Per il che Domenico mise man all'opera, né restò
    che egli in quattro anni l'ebbe finita, il che fu nel MCCCCLXXXV,
    con grandissima satisfazione e contento di esso Giovanni. Il quale
    chiamandosi servito e confessando ingenuamente che Domenico ave-
    va guadagnati i dugento ducati del più, disse che arebbe piacere
15   che e' si contentasse del primo pregio; e Domenico, che molto più
    stimava la gloria e l'onore che le ricchezze, gli largì sùbito tutto il re-
    stante, affermando che aveva molto più caro lo avergli satisfatto che
    lo essere contento del pagamento. Appresso Giovanni fece fare due
    armi grandi di pietra, l'una de' Tornaquinci, l'altra de' Tornabuoni,
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Edizione Torrentiniana
20   gli facesse questa memoria, si messe intorno a questa pratica, tentando
    diverse vie; et in ultimo promesse a' Ricci far tutta quella spesa egli,
    e che gli ricompenserebbe in qualcosa e farebbe metter l'arme loro nel
    più evidente et onorato luogo che fusse in quella cappella. E così persuasi,
    diede loro un beveraggio per una certa amorevolezza, e fece fare uno
25   instrumento rogato molto stretto del senso ragionato di sopra. Et allogò
    a Domenico questa opera con le storie medesime che erano dipinte pri-
    ma; e feciono che il prezzo fussi ducati milledugento d'oro larghi, et in
    caso che l'opera gli piacesse fussino dugento più. Per il che Domenico
    misse man alla opera, né restò che egli in quattro anni l'ebbe finita, il
30   che fu nel MCCCCLXXXV, con grandissima satisfazzione e contento
    di esso Giovanni. Il quale chiamandosi servito e confessando ingenua-
    mente che Domenico aveva guadagnati i dugento ducati del più, disse che
    arebbe piacere che e' si contentasse del primo pregio; e Domenico, che
    molto più stimava la gloria e l'onore che le ricchezze, gli largì sùbito
35   tutto il restante, affermando che aveva molto più caro lo avergli satisfat-
    to del lavoro che lo essere contento del pagamento. Appresso Giovanni
    fece fare due armi grandi di pietra, l'una de' Tornaquinci, l'altra de'
    Tornabuoni, e metterle ne' pilastri fuori d'essa cappella. E quando
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