Volume 3

Edizione Giuntina
    è allato alla porta che va in coro, intorno al quale fece una in-
    finità di instrumenti di libri da persone studiose. Questa pittura,
    insieme con quella di Sandro di Botticello, essendo occorso a' frati
    levare il coro del luogo dove era, è stata allacciata con ferri e trap-
5   portata nel mezzo della chiesa senza lesione in questi proprii gior-
    ni che queste Vite la seconda volta si stampano. Dipinse ancora
    l'arco sopra la porta di S. Maria Ughi, et un tabernacolino all'Arte
    de' Linaiuoli; similmente un S. Giorgio molto bello che ammazza
    il serpente nella medesima chiesa d'Ognisanti. E per il vero egli in-
10   tese molto bene il modo del dipignere in muro e facilissimamente
    lo lavorò, essendo nientedimanco nel comporre le sue cose molto
    leccato.
    Essendo poi chiamato a Roma da papa Sisto IIII a dipignere con
    altri maestri la sua cappella, vi dipinse quando Cristo chiama a sé
15   dalle reti Pietro et Andrea, e la resurressione di esso Iesù Cristo;
    della quale oggi è guasta la maggior parte per essere ella sopra la
    porta, respetto a lo avervisi avuto a rimetter uno architrave che ro-
    vinò. Era in questi tempi medesimi in Roma Francesco Tornabuo-
    ni, onorato e ricco mercante et amicissimo di Domenico, al quale
20   essendo morta la donna sopra parto, come s'è detto in Andrea Ver-
    roc[c]hio, et avendo per onorarla come si convenia alla nobiltà loro
    fattole fare una sepoltura nella Minerva, volle anco che Domenico
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Edizione Torrentiniana
    alla porta che va in coro, intorno al quale fece una infinità di instrumen-
    ti di libri da persone studiose. Dipinse ancora l'arco sopra la porta di
25   Santa Maria Ughi, et un taber[na]colino dietro a la Arte de' Li-
    naiuoli; similmente un San Giorgio molto bello che ammazza il serpente.
    E per il vero egli intese molto bene il modo del dipignere in muro e
    facilissimamente lo lavorò, essendo nientedimanco nel comporre le sue
    cose molto leccato.
30   Fu chiamato a Roma da papa Sisto IIII a dipignere con altri maestri
    la sua cappella, e dipinsevi quando Cristo chiama a sé da le reti Pietro
    et Andrea, e la resurressione di esso Iesù Cristo; della quale oggi è guasta
    la maggior parte per essere ella sopra la porta, respetto a lo avervisi
    avuto a rimettere uno architrave che rovinò. Era in questi tempi medesi-
35   mi in Roma Francesco Tornabuoni, onorato e ricco mercante et amicis-
    simo di Domenico, al quale essendo morta la donna sopra parto, et avendo
    per onorarla come si convenia alla nobiltà loro fattole fare una sepoltura
    nella Minerva con alcune storie di marmo, piacque ancora che Domenico
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