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nella pittura, senzaché e' v'è un vescovo parato con gli occhiali al |
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naso che gli canta la vigilia, che il non sentirlo solamente lo dimostra |
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dipinto. Ritrasse in due quadri, che mettono in mezzo la tavola, |
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Francesco Sassetti ginocchioni in uno, e ne l'altro madonna Nera sua |
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donna et i suoi figliuoli (ma questi nell'istoria di sopra, dove si risu- |
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scita il fanciullo), con certe belle giovani della medesima famiglia che |
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non ho potuto ritrovar i nomi, tutte con gl'abiti e portature di quella |
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età, cosa che non è di poco piacere. Oltra ch'e' fece nella volta quattro |
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Sibille, e fuori della cappella un ornamento sopra l'arco nella faccia |
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dinanzi con una storia, dentrovi quando la Sibilla Tiburtina fece ado- |
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rar Cristo a Ottaviano imperatore, che per opera in fresco è molto pra- |
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ticamente condotta e con una allegrezza di colori molto vaghi. Et insie- |
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me accompagnò questo lavoro con una tavola pur di sua mano, lavorata |
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a tempera, quale ha dentro una Natività di Cristo da far maravigliare |
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ogni persona intelligente, dove ritrasse se medesimo e fece alcune teste |
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di pastori che sono tenute cosa divina. Della quale Sibilla e d'altre co- |
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se di quell'opera sono nel nostro libro disegni bellissimi fatti di chiaro- |
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scuro, e particolarmente la prospettiva del Ponte a S. Trinita. |
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Dipinse a' Frati Ingesuati una tavola per l'altar maggiore con al- |
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cuni Santi ginocchioni, cioè S. Giusto vescovo di Volterra - che era |
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titolo di quella chiesa -, S. Zanobi vescovo di Firenze, un angelo Raf- |
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faello et un San Michele armato di bellissime armadure, et altri Santi; |
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e nel vero merita in questo lode Domenico, perché fu il primo che |
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cominciasse a contrafar con i colori alcune guernizioni et ornamenti |