Volume 3

Edizione Giuntina
    aiutò un pittore spagnuolo che coloriva bene a olio et aiutava in
    questo a Domenico, che nel colorire a olio non aveva tanta pratica
    quanto nella tempera; e con l'aiuto del medesimo condusse
    una tavola per la Compagnia della Trinità, dentrovi la Circuncisione
5   di Nostro Signore, tenuta cosa molto buona, e nell'orto di S. Fiore
    in fresco un Noli me tangere. Ultimamente dipinse nel Vescovado,
    per messer Donato Marinelli, primicerio, una tavola con molte figure
    con buon' invenzione e buon disegno e gran rilievo, che gli fece allora
    e sempre onore grandissimo; nella quale opera, essendo assai vec-
10   chio, chiamò in aiuto il Capanna pittor sanese, ragionevol maestro,
    che a Siena fece tante facciate di chiaro scuro e tante tavole; e se fusse
    ito per vita, si faceva molto onore nell'arte, secondo che da quel poco
    che aveva fatto si può giudicare.
    Avea Domenico fatto alla Fraternita d'Arezzo uno baldacchino di-
15   pinto a olio, cosa ricca e di grande spesa; il quale non ha molti anni che
    prestato per fare in S. Francesco una rapresentazione di S. Giovanni e
    Paulo per adornarne un paradiso vicino al tetto della chiesa, essendosi
    dalla gran copia de' lumi acceso il fuoco, arse insieme con quel che ra-
    presentava Dio Padre - che [per] esser legato non potette fuggire co-
20   me feciono gli Angioli - e con molti paramenti e con gran danno degli
    spettatori; i quali spaventati da l'incendio volendo con furia uscire di
    chiesa, mentre ognuno vuole essere il primo, nella calca ne scoppiò in-
    torno a LXXX, che fu cosa molto compassionevole. E questo baldac-
    [c]hino fu poi rifatto con maggior ricchezza e dipinto da Giorgio Va-
25   sari. Diedesi poi Domenico a fare finestre di vetro, e di sua mano
    n'erano tre in Vescovado, che per le guerre furon rovinate dall'arti-
    glieria. Fu anche creato dal medesimo Angelo di Lorentino pittore,
    il quale ebbe assai buono ingegno; lavorò l'arco sopra la porta di S.
    Domenico: se fusse stato aiutato, sarebbe fattosi bonissimo maestro.
- pagina 466 -

Edizione Torrentiniana
30   Era Domenico benestante, e fece l'arte della pittura più per tratteni-
    mento che per bisogno, onde sempre in compagnia faceva i suoi lavori.
    Fece in Arezzo nella Trinità una tavola, che uno spagnuolo colorì, e
    similmente nella Pieve alla capella della Madonna; et un'altra - che fu
    l'ultima - per messer Donato da Chiari in Vescovado, che 'l Capanna
35   sanese gli finì, ch'è cosa lodata. Diedesi poi alle finestre di vetro, e tre,
    ch'erano in Vescovado, ne lavorò, l'una delle quali per le guerre dall'arti-
    glieria fu ruinata. Fu ancora suo creato Angelo di Lorentino pittore, il
    quale aveva assai buono ingegno e lavorò l'arco sopra la porta di San
- pagina 466 -
pagina precedentepagina successiva