Volume 3

Edizione Giuntina
    andavano alle piaghe del Salvatore, mentre esso Santo
    lo guardava attentissimamente; e l'altra per un ricco vestito di por-
    pora e bisso e tutto rubicondo e lieto nel volto, i cui raggi nell'ado-
    rar Cristo parea - se bene gli uscivano del cuore come al povero
5   che non andasseno dirittamente alle piaghe del Crucifisso ma va-
    gando et allargandosi per alcuni paesi e campagne piene di grani,
    biade, bestiami, giardini et altre cose simili, e che altri si distendessino
    in mare verso alcune barche cariche di mercanzie, et altri finalmente
    verso certi banchi dove si cambiavano danari. Le quali tutte cose fu-
10   rono da Matteo fatte con giudizio, buona pratica e molta diligenza,
    ma furono per fare una cappella non molto dopo mandate per terra.
    In Pieve sotto il pergamo fece il medesimo un Cristo con la croce
    per messer Lionardo Albergotti.
    Fu discepolo similmente dell'Abbate di S. Clemente un frate de'
15   Servi aretino, che dipinse di colori la facciata della casa de' Belichini
    d'Arezzo, et in S. Piero due cappelle a fresco, l'una allato all'altra.
    Fu anche discepolo di don Bartolomeo Domenico Pecori aretino, il
    quale fece a Sargiano in una tavola a tempera tre figure, et a olio, per
    la Compagnia di S. Maria Madalena, un gonfalone da portare a pro-
20   cessione molto bello. E per messer Presentino Bisdomini in Pieve,
    alla cappella di S. Andrea, un quadro d'una S. Apollonia simile al
    di sopra, e finì molte cose lasciate imperfette dal suo maestro, come
    in S. Piero la tavola di S. Bastiano e Fabiano con la Madonna per
    la famiglia de' Benucci. E dipinse nella chiesa di S. Antonio la ta-
25   vola de l'altar maggiore, dove è una Nostra Donna molto devota
    con certi Santi; e perché detta Nostra Donna adora il Figliuolo che
    tiene in grembo, ha finto che uno angioletto inginocchiato dirieto
    sostiene Nostro Signore con un guanciale, non lo potendo reggere
    la Madonna, che sta in atto d'orazione a man giunte. Nella chiesa
30   di S. Giustino dipinse a messer Antonio Rotelli una cappella de'
    Magi in fresco. Et alla Compagnia della Madonna, in Pieve, una ta-
    vola grandissima, dove fece una Nostra Donna in aria col popolo
    aretino sotto, dove ritrasse molti di naturale; nella quale opera gli
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Edizione Torrentiniana
    nella Pieve, sotto il pergamo dove si predica, un Cristo con la croce, et
35   infinite altre pitture di sua mano. Et in compagnia lasciò Domenico
    Pecori, il quale molte delle sue opre finì, come in S. Pietro di quella città
    la tavola di San Fabiano e San Sebastiano de' Bonucci, e la tavola di
    Santo Antonio, e la capella di San Giustino, condotta con suoi disegni.
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