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Morì l'Abbate d'anni LXXXIII, e lasciò imperfetto il tempio della |
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Nostra Donna delle Lacrime, del quale aveva fatto il modello, et il |
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quale è poi da diversi stato finito. Merita dunque costui di essere |
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lodato per miniatore, architetto, pittore e musico. Gli fu data dai |
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suoi monaci sepoltura in S. Clemente sua badia. E tanto sono state |
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stimate sempre l'opere sue in detta città, e sopra il sepolcro suo si |
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leggono questi versi: |
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PIGNEBAT DOCTE ZEUSIS. CONDEBAT ET AEDES |
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NICON. PAN CAPRIPES FISTULA PRIMA TUA EST. |
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NON TAMEN EX VOBIS MECUM CERTAVERIT ULLUS: |
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QUAE TRES FECISTIS UNICUS HAEC FACIO. |
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Morì nel 1461, avendo aggiunto all'arte della pittura nel miniare |
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quella bellezza che si vede in tutte le sue cose, come possono far |
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fede alcune carte di sua mano che sono nel nostro libro. Il cui modo |
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di far ha imitato poi Girolamo Padoano nei minii che sono in al- |
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cuni libri di S. Maria Nuova di Firenze, Gherardo miniatore fioren- |
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tino, [e Attavante] che fu anco chiamato Vante, del quale si è in altro |
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luogo ragionato, e dell'opere sue che sono in Venezia particolar- |
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mente, avendo puntualmente posta una nota mandataci da certi |
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gentiluomini da Venezia; per sodisfazione de' quali, poiché avevano |