Volume 3

Edizione Giuntina
    aretino molto suo amico e col quale viveva quasi sempre, nel palazzo
    del Vescovado in una cappella un Cristo morto, et in una loggia ri-
    trasse esso Vescovo, il suo vicario e ser Matteo Francini suo notaio
    di banco che gli legge una bolla; vi ritrasse parimente se stesso et
5   alcuni canonici di quella città. Disegnò per lo medesimo Vescovo una
    loggia che esce di palazzo e va in Vescovado, a piano con la chiesa e
    palazzo; et a mezzo di questa aveva disegnato quel Vescovo fare, a
    guisa di cappella, la sua sepoltura, et in quella essere dopo la morte
    sotterrato. E così la condusse a buon termine; ma sopravenuto dalla
10   morte, rimase imperfetta, perché se bene lasciò che dal successor suo
    fusse finita, non se ne fece altro, come il più delle volte avviene del-
    l'opere che altri lascia che siano fatte in simili cose dopo la morte.
    Per lo detto Vescovo fece l'Abbate nel Duomo Vecchio una bella e
    gran cappella; ma perché ebbe poca vita, non accade altro ragionarne.
15   Lavorò oltre questo per tutta la città in diversi luoghi, come nel
    Carmine tre figure, e la cappella delle Monache di S. Orsina. Et a
    Castiglione Aretino nella pieve di S. Giuliano una tavola a tempera
    alla cappella dell'altar maggiore, dove è una Nostra Donna bellissima
    e San Giuliano e San Michel Agnolo, figure molto ben lavorate e con-
20   dotte; e massimamente il San Giuliano, perché avendo affisati gl'oc-
    chi al Cristo che è in collo alla Nostra Donna, pare che molto s'affligga
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Edizione Torrentiniana
    Vescovo, che si dilettò sempre d'ogni virtù, gli fece dipignere nel palazzo
    suo una cappella - nella quale è un Cristo morto - e su una loggia ritrarre
    esso Vescovo e se medesimo con alcuni canonici della città. Fecegli fare al
25   Duomo Vecchio fuor d'Arezzo una cappella, della quale parte ne pagò
    il Vescovo e parte gli Operai, et è una Misericordia con certi Angeli in
    alto, con alcuni panni bianchi sottili che circondano lo ignudo, certa-
    mente bellissimi; e così un San Sebastiano et un San Rocco con certi
    tondi in chiaro e scuro, dentrovi le storie loro.
30   Lavorò oltre a questo per tutta la città in diversi luoghi, come nel
    Carmino tre figure, e la cappella delle Monache di Santa Orsina, et
    infinite opere che al presente si veggono per quella città. Et a Casti-
    glione Aretino nella pieve di San Giuliano una tavola a tempera alla
    cappella dello altar maggiore, dove è una Nostra Donna bellissima et
35   un San Giuliano e San Michel Angelo, figure molto ben lavorate e be-
    nissimo condotte; e massime il San Giuliano, che avendo affisati gli
    occhi al Cristo che è in collo alla Nostra Donna, pare che oltre
    a modo si affligga di avere ucciso il padre e la madre. Similmente ad
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