|
|
aretino molto suo amico e col quale viveva quasi sempre, nel palazzo |
|
|
del Vescovado in una cappella un Cristo morto, et in una loggia ri- |
|
|
trasse esso Vescovo, il suo vicario e ser Matteo Francini suo notaio |
|
|
di banco che gli legge una bolla; vi ritrasse parimente se stesso et |
5 |
|
alcuni canonici di quella città. Disegnò per lo medesimo Vescovo una |
|
|
loggia che esce di palazzo e va in Vescovado, a piano con la chiesa e |
|
|
palazzo; et a mezzo di questa aveva disegnato quel Vescovo fare, a |
|
|
guisa di cappella, la sua sepoltura, et in quella essere dopo la morte |
|
|
sotterrato. E così la condusse a buon termine; ma sopravenuto dalla |
10 |
|
morte, rimase imperfetta, perché se bene lasciò che dal successor suo |
|
|
fusse finita, non se ne fece altro, come il più delle volte avviene del- |
|
|
l'opere che altri lascia che siano fatte in simili cose dopo la morte. |
|
|
Per lo detto Vescovo fece l'Abbate nel Duomo Vecchio una bella e |
|
|
gran cappella; ma perché ebbe poca vita, non accade altro ragionarne. |
15 |
|
Lavorò oltre questo per tutta la città in diversi luoghi, come nel |
|
|
Carmine tre figure, e la cappella delle Monache di S. Orsina. Et a |
|
|
Castiglione Aretino nella pieve di S. Giuliano una tavola a tempera |
|
|
alla cappella dell'altar maggiore, dove è una Nostra Donna bellissima |
|
|
e San Giuliano e San Michel Agnolo, figure molto ben lavorate e con- |
20 |
|
dotte; e massimamente il San Giuliano, perché avendo affisati gl'oc- |
|
|
chi al Cristo che è in collo alla Nostra Donna, pare che molto s'affligga |