Volume 3

Edizione Giuntina
    - cosa certo ingegnosissima e bella - furono invenzione del
    Cecca, il quale, allora che la città usava di fare assai feste, era molto
    in simili cose adoperato. E nel vero, comeché oggi si siano cotali feste
    e rappresentazioni quasi del tutto dismesse, erano spettacoli molto
5   belli, e se ne faceva non pure nelle Compagnie overo Fraternite, ma
    ancora nelle case private de' gentiluomini, i quali usavano di far certe
    brigate e compagnie, et a certi tempi trovarsi allegramente insieme;
    e fra essi sempre erano molti artefici galantuomini, che servivano,
    oltre all'essere capricciosi e piacevoli, a far gl'apparati di cotali feste.
10   Ma fra l'altre, quattro solennissime e publiche si facevano quasi ogni
    anno, cioè una per ciascun quartiere (eccetto S. Giovanni, per la festa
    del quale si faceva una solennissima processione, come si dirà): Santa
    Maria Novella quella di Santo Ignazio, Santa Croce quella di S. Bar-
    tolomeo detto S. Baccio, S. Spirito quella dello Spirito Santo, et il
15   Carmine quella dell'Ascensione del Signore e quella dell'Assunzione
    di Nostra Donna. La quale festa dell'Ascensione, perché dell'altre
    d'importanza si è ragionato o si ragionerà, era bellissima; con ciò
    fusse che Cristo era levato di sopra un monte, benissimo fatto di le-
    gname, da una nuvola piena d'Angeli e portato in un cielo, lasciando
20   gl'Apostoli in sul monte, tanto ben fatto che era una maraviglia, e
    massimamente essendo alquanto maggiore il detto cielo che quello di
    S. Felice in Piazza, ma quasi con i medesimi ingegni. E perché la
    detta chiesa del Carmine, dove questa rapresentazione si faceva, è
    più larga assai e più alta che quella di S. Felice, oltre quella parte
25   che riceveva il Cristo si accommodava alcuna volta, secondo che
    pareva, un altro cielo sopra la tribuna maggiore, nel quale alcune ruo-
    te grandi fatte a guisa d'arcolai - che dal centro alla superficie
    movevano con bellissimo ordine diece giri per i dieci cieli - erano tutti
    pieni di lumicini rapresentanti le stelle, accommodati in lucernine
30   di rame, con una schiodatura che, sempreché la ruota girava, resta-
    vano in piombo nella maniera che certe lanterne fanno che oggi si
    usano comunemente da ognuno. Di questo cielo, che era veramente
    cosa bellissima, uscivano due canapi grossi tirati dal ponte overo
    tramezzo che è in detta chiesa, sopra il quale si faceva la festa; ai
35   quali erano infunate per ciascun capo d'una braca, come si dice, due
    piccole taglie di bronzo che reggevano un ferro ritto nella base d'un
    piano, sopra il quale stavano due Angeli legati nella cintola, che
    ritti venivano contrapesati da un piombo che avevano sotto i piedi,
    e un altro che era nella basa del piano di sotto dove posavano, il
40   quale anco gli faceva venire parimente uniti. Et il tutto era coperto
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