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sua noia, sommamente è stato lodato e pregiato da tutti gli altri, come al |
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tempo de' padri nostri fu il Cecca fiorentino; al quale ne' di suoi vennero |
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in mano molte cose e molto onorate, et in quelle si portò egli tanto bene nel |
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servigio della patria sua, operando con rispiarmo e sodisfazzione e grazia |
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de' suoi cittadini, che le ingegnose et industriose fatiche sue lo hanno fatto |
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famoso e chiaro fra gli altri egregi e lodati spiriti. |
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Dicesi che il Cecca fu nella sua giovanezza legnaiuolo bonissimo; e |
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perché egli aveva applicato tutto lo intento suo a cercare di sapere le |
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difficultà degli ingegni, come si può condurre ne' campi de' soldati machi- |
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ne da muraglie, scale da salire nelle città, arieti da rompere le mura, |
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difese da riparare i soldati per combattere, et ogni cosa che nuocere potesse |
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agli inimici e quelle che a suoi amici potessero giovar[e], essendo egli per- |
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sona di grandissima utilità alla patria sua meritò che la Signoria di Fio- |
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renza gli desse provisione continua. Per il che, quando non si combatteva, |
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andava per il dominio rivedendo le fortezze e le mura delle città e ' castel- |
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li ch'erano debili, et a quelli dava il modo de' ripari e d'ogni altra cosa |
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che bisognava. E dicesi che le nuvole che andavano per la festa di San |
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Giovanni in Fiorenza a processione furono ingegno suo, che certo sono |
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tenute cosa bellissima. Fece egli ancora uno edificio che per nettare e |