Volume 3

Edizione Giuntina
    da prima allogata a Donato dall'Arte de' Calzolai, e poi, per non esse-
    re stati con esso lui d'accordo del prezzo, riallogata, quasi per far
    dispetto a Donato, a Nanni, il quale promise che si pigliarebbe
    quel pagamento e non altro che essi gli darebbono. Ma la bisogna
5   non andò così, perché, finita la statua e condotta al suo luogo, do-
    mandò dell'opera sua molto maggior prezzo che non aveva fatto da
    principio Donato; per che, rimessa la stima di quella dall'una parte
    e l'altra in Donato, credevano al fermo i Consoli di quell'Arte che
    egli per invidia, non l'avendo fatta, la stimasse molto meno che
10   s'ella fusse sua opera; ma rimasero della loro credenza ingannati,
    perciò che Donato giudicò che a Nanni fusse molto più pagata la
    statua che egli non aveva chiesto. Al qual giudizio non volendo in
    modo niuno starsene i Consoli, gridando dicevano a Donato: «Perché
    tu, che facevi questa opera per minor prezzo, la stimi più essendo di
15   man d'un altro, e ci strigni a dargliene più che egli stesso non chiede ?
    e pur conosci, sì come noi altresì facciamo, ch'ella sarebbe delle
    tue mani uscita molto migliore». Rispose Donato ridendo: «Questo
    buon uomo non è nell'arte quello che sono io, e dura nel lavorare
    molto più fatica di me: però sete forzati volendo sodisfarlo, come
20   uomini giusti che mi parete, pagarlo del tempo che vi ha speso ». E
    così ebbe effetto il lodo di Donato, nel quale n'avevano fatto com-
    promesso d'accordo ambe le parti. Questa opera posa assai bene et ha
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Edizione Torrentiniana
    Donato, e per discordia fra loro del prezzo riallogato dipoi a Nanni
    per far dispetto a Donato, promettendo Nanni pigliar tutto quel paga-
25   mento che detti Consoli gli darebbono. Finì la statua, e condottola al suo
    luogo domandava il premio delle fatiche sue, prezzo maggiore che Donato
    non aveva chiesto. Rimisero la stima della figura in Donato per compro-
    messo, credendosi al fermo i Consoli che per invidia, non l'avendo egli
    fatta, la stimasse meno dell'opera sua: ma egli molto più la stimò che
30   Nanni non chiese e che i Consoli non credettero pagarli. Per il che gran
    romore nacque fra i Consoli, i quali gridando dicevano a Donato: «Tu
    adunque la facevi per minor prezzo, et ora giudichi questa opera molto
    più della tua e che egli non chiede? e pur sai ch'ella è manco buona
    delle fatiche che in essa aresti fatto tu». Rispose Donato ridendo: «Questo
35   povero uomo non è tale nell'arte quale sono io, e dura nel lavorare assai
    più fatica di me: sete forzati volendo sodisfarlo, come uomini giusti che
    mi parete, pagarlo del tempo che v'ha speso». E fu per Donato il lodo
    della figura finito con danno loro. Sotto a questa nicchia sono quattro
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